Una storia americana (Capturing the Friedmans) di Andrew Jarecki – USA – 2003 – Durata 107’

1 Marzo 2021 | Di Ignazio Senatore
Una storia americana (Capturing the Friedmans) di  Andrew Jarecki – USA – 2003 – Durata 107’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Arnold Friedman, occhialuto professore cinquantaseienne di informatica è sposato con Elaine ed è padre di David, Seth e Jesse. La sua vita scorre regolarmente fino al giorno in cui due poliziotti lo arrestano con l’accusa di aver molestato, insieme al figlio Jesse, una decina di bambini. Entrambi si difendono dalle accuse e si dichiarano vittime di una ignobile congiura mediatica ordita ai loro danni. La situazione precipita sempre più ed Arnold per tentare di scagionare il figlio si dichiara colpevole. Entrambi sono condannati a scontare diversi anni di carcere; Arnold si suicida, qualche tempo dopo, ingerendo degli psicofarmaci e Jesse ritorna a casa dopo aver scontato tredici anni di carcere.

Il regista gira, con piglio realistico, questo agghiacciante documentario tratto da una storia vera e con gli stessi Freidman come protagonisti sulla scena.

Jarecki mette in scena il dramma di un’intera famiglia newyorkese di origine ebraica che si trova a fare i conti con una realtà impossibile da digerire. Nella prima parte del documentario Jarecki lascia supporre che Arnold e Jesse siano vittime di un’isteria collettiva. Man mano che la vicenda va avanti assistiamo alle prime ammissioni del capofamiglia, scopriamo che nascondeva dietro il pianoforte delle riviste pedofiliche e che a tredici anni aveva avuto dei rapporti sessuali con il fratello di otto anni. A fare da contro-altare a queste inquietanti rivelazioni il comportamento di David, Seth e Jesse che continuano, per tutta la durata del documentario, a ritenere Arnold innocente ed a proporre un’immagine idealizzata del padre, descritto come una persona spensierata e giocherellona, amante del canto e della musica ed incapace di poter far del male ad una mosca. L’unica voce che si discosta dal coro è Elaine, una donna profondamente delusa e provata da tutta la vicenda che, non solo crede alla colpevolezza del marito ma, non appena è condannato, si separa e si risposa. Jarecki non esprime giudizi e si limita a filmare le dichiarazioni delle persone coinvolte nel processo; ispettori di polizia, giudice, avvocati, genitori dei bambini abusati. Al di là del tema toccato, quello che sconvolge e lascia impietriti è la capacità del regista di scavare così a fondo nell’intimità dei Friedman al punto da mostrare le foto di famiglia ed i filmini amatoriali che riprendono feste di compleanno e ricorrenze girati dagli stessi protagonisti.  Tra le righe lascia trapelare che Arnold ed Elaine erano in cura da un analista e che per appurare la verità alcuni dei ragazzi abusati  furono sottoposti all’ipnosi. Il documentario si chiude con  l’immagine toccante di Jesse, appena scarcerato, che va a casa della madre e l’abbraccia.

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