Uomo bianco tu vivrai (No Way Out) di Joseph L. Mankiewicz – USA – 1950 – Durata 106’

27 Gennaio 2022 | Di Ignazio Senatore
Uomo bianco tu vivrai (No Way Out) di Joseph L. Mankiewicz – USA – 1950 – Durata 106’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Dopo aver tentato una rapina, i fratelli Ray (Richard Widmark) e Johnny Biddle (Dick Paxton), feriti in uno scontro a fuoco con la polizia, sono trasportati d’urgenza in ospedale.

Il dottor Luther (Sidney Poitier), giovane medico nero, intuisce che Johnny è grave e, nel tentativo estremo di salvarlo, effettua una puntura lombare, ma l’uomo muore.

Ray, presente all’intervento, accusa il dottore di avere ucciso, volontariamente, il fratello perché bianco e gli giura eterna vendetta.

Luther prova, invano, a spiegargli che il fratello era affetto da un tumore al cervello e, per dimostrargli la propria innocenza, gli chiede di autorizzare l’autopsia del fratello.

Ray, accecato dall’odio, non sente ragioni. Daniel Wharton (Stephen McNally), un medico sensibile, si schiera al fianco di Luther, ma il dottor Moreland (Stanley Ridges), dirigente dell’ospedale, per evitare polveroni non autorizza l’autopsia.

Luther, cocciuto e testardo, per dimostrare la propria innocenza, si accusa dell’omicidio di Johnny e ottiene la sospirata autorizzazione.

Dopo una serie di colpi di scena, Ray è ferito gravemente a una gamba ma tende una trappola a Luther.

Gli spara, lo colpisce di striscio, e poi crolla a terra. Seppure ferito, il dottore gli blocca l’emorragia e gli salva la vita.

Film che più per i meriti artistici va segnalato per l’operazione coraggiosa proposta da Mankiewicz che, con il suo film, mostra per la prima volta un nero in camice. Il film fu così innovativo che la NBC si rifiutò di trasmetterlo per paura delle ritorsioni dei gruppi razzisti americani.

Nonostante l’ottimo smalto della confezione, questo dramma razziale, un po’ troppo enfatico e retorico, non regge alla distanza del tempo.

Al cinico e violento Ray, Mankiewicz contrappone, in maniera troppo scolastica, Luther, un medico idealista dal cuore d’oro, costretto a combattere contro gli atavici pregiudizi razziali.

In una scena simbolo, dopo una maxi rissa tra neri e bianchi, Luther sta prestando soccorso a un ferito ma una madre lo blocca e, dopo avergli urlato in faccia: “Via quella mani negre da mio figlio” lo guarda con disprezzo e poi gli sputa in faccia.

Sullo sfondo la fragile e sbandata Edie (Linda Darnell), ex moglie di John, e amante di Ray che, sul finale, si schiera dalla parte di Luther. Sidney Poitier al debutto.

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