Vanilla Sky di Cameron Crowe – USA – 2001 – Durata 136’

5 Novembre 2020 | Di Ignazio Senatore
Vanilla Sky di Cameron Crowe – USA – 2001 – Durata 136’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Nel carcere dove è recluso, David Aames  (Tom Cruise) si racconta al dottor Curtis McCabe (Kurt. Russell), lo psicologo che lo sta periziando. Proprietario di una casa editrice, David è uno degli scapoli d’oro più appetibili di New York. Dotato di un irresistibile sex appeal, ha conquistato il cuore di Julianna (Cameron Diaz) una biondina tutto pepe, tenace e gelosa. Ad una festa David s’innamora di Sofia (Penélope Cruz) e Julianna, qualche giorno dopo, lo invita a salire in auto con lei e cerca, invano, di riconquistarlo. Delusa, lancia l’auto ad alta velocità e la lascia precipitare nel vuoto; lei muore sul colpo e David, dopo essere stato sottoposto a diverse operazioni di chirurgia estetica, rimane con il volto talmente sfigurato che va in giro con una maschera di lattice. Sommerso da incubi notturni e convinto di essere vittima di una trama ordita dai consiglieri d’amministrazione della casa editrice, David confonde sogno e realtà. Uccide Sofia, credendola Julianna ma, sul finale, spunta la Life Extension Corparation, una società futuristica che pratica la crionizzazione che riapre completamente i giochi.

Remake dell’affascinante Apri gli occhi di Alejandro Amenabar (1997) con Penelope Cruz che interpreta il medesimo personaggio. Crowe sposta l’azione da Madrid a New York e per far colpo sugli spettatori mostra il volto deturpato del bello Tom Cruise. La vicenda è però farraginosa ed il regista non riesce a rendere suggestivi i passaggi tra sogno e realtà che si susseguono meccanicamente senza  alcun scarto visivo. Dopo aver provato, invano, ad intenerire lo spettatore con la vicenda umana dello sfortunato protagonista e citato fugacemente qualche film cult  (Jules e Jim, Fino all’ultimo respiro, Sabrina)  il regista svela che è la mente malata di David ad allucinare il proprio viso orribilmente sfigurato. “Togliti questa maschera, vedrai che lì sotto la tua faccia è perfetta” gli dice deciso il dottor Curtis Mc Cabe che, in tutto il film, ha una funzione prevalentemente di ascolto. L’entrata in campo della Life Extension Corporation aggiunge solo confusione ad una trama già asfittica e traballante ed appare un disperato tentativo di ravviare una storia che non convince e non appassiona. Il titolo del film deriva dal quadro La Seine à Argenteuil di Monet. Nel cast Tilda Swinton nei panni di una funzionaria della Life Extension Corparation. Buona la colonna sonora con canzoni di Peter Gabriel, Paul McCartney, R.E.M, John Coltrane e Radiohead.

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