Venga a prendere il caffè da noi di Alberto Lattuada -Italia – 1970

Emerenziano Paronzini (Ugo Tognazzi), vice-capo servizio nell’ufficio Distrettuale delle Imposte di Luino, una piccola città sul lago di Como, giunto in età matura, decide di sposarsi e la sua scelta ricade sulle tre sorelle Tettamanzi; Tarsilia (Francesca Romana Coluzzi), Camilla (Milena Vukotic) e Fortunata (Angela Goodwin), che alla morte del padre, appassionato imbalsamatore di animali, , hanno ereditato tutti i suoi averi.

Dopo aver frequentato per un paio di volte il loro appartamento, decide di sposare Fortunata, la maggiore delle tre.

Dopo il viaggio di nozze, la moglie è costretta a rimanere a letto per dei problemi fisici e allora Emerenziano inizia ronzare intorno a Tarsilia, una donna che dopo aver represso come le altre sorelle la propria sessualità, si vede da qualche tempo, regolarmente, con Paolino (Jean-Jacques Fourgeaud) con il quale fa l’amore in un convento sconsacrato.

Dopo aver troncato con il focoso amante, Tarsilia cede alla corte di Emerenziano che, fa poi capitolare anche l‘ingenua Camilla.

Coccolato coma un pascià dalle tre sorelle alle quali si concede a turno ogni notte, al termine di un bel pranzetto, si sente attratto anche dalla formosa e giovane Caterina (Valentine) ma, prima di raggiungere la camera della cameriera, colto da infarto, muore.

Con questa commedia feroce, ispirata al romanzo La spartizione di Piero Chiara e sceneggiata dallo stesso regista, da Andrea Baracco, Tullio. Kezich e dallo stesso Chiara, Lattuada, senza scivolare mai nel volgare o nel pruriginoso, dirige per la prima e unica volta Tognazzi e gli cuce addosso il personaggio di un rispettabile funzionario statale che dietro la facciata di rispettabilità si nasconde satiro senza scrupoli che seduce tre zitelle di mezz’età. bruttine, sessuofobiche e timorate di Dio.

Il tono è ironico e scanzonato e la scelta di aver affidato a tre attrici simpatiche, ma dotate di scarso appeal, è vincente. Fugaci apparizioni degli stessi Piero Chiara e di Alberto Lattuada. I Caamelonti cantano Portami tante rose.