Ty telefona a Ben Manalowitz (BJ Novak), giornalista del NewYorker, e gli dice che non crede alla versione che Abby, sua sorella, sia morta per overdose. Abby era una delle tante ragazze con la quale Ben aveva avuto un flirt e non la ricorda nemmeno ma, alla ricerca di una storia per il suo podcast, vola in Texas dove Abby viveva con la famiglia. Si trasforma in detective e…
Il film ha dei momenti di stanca, e BJ Novak, all’esordio, diluisce troppo la vicenda con scenette di contorno ma, scegliendo i toni della commedia acida, più che alla scoperta dell’assassino, è interessato ad offrire uno spaccato disilluso e senza speranza della società contemporanea. “Credi che la metà di quelli che postano citazioni di Oscar Wilde abbiano mail letto una sua opera o che quelli che postano foto di Audrey Hepburn, abbiano visto i film da cui sono tratti? Neanche per idea. Quando una civiltà crolla, ne rimangono solo i frammenti.”. E’ questa l’amara riflessione che un produttore discografico regala a Ben, un tipetto superficiale e pieno di sé, che ritornerà nella Grande Mela, dopo aver ricevuto una sonora lezione di vita dagli “incolti” pistoleri del Texas.
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