“L’idea di questo doc è nata dopo aver letto l’articolo di un vulcanologo americano che profetizzava, in caso di eruzione del Vesuvio, una catastrofe di dimensioni bibliche. Avevo pensato di girare un mokumentary ma, dopo aver assistito alle surreali prove di evacuazione organizzate dalla Protezione Civile, mi sono reso conto che la realtà superava l’immaginazione.” Chi parla è Giovanni Troilo, regista del doc: “Vesuvio; ovvero come hanno imparato a vivere in mezzo ai vulcani”, presentato ieri a Napoli.
Più che dirigere un doc “militante”, un atto d’accusa contro l’inerzia dei politici nazionali e locali, Troilo mostra scene di tranquilla vita quotidiana; delle mature signore che frequentano una scuola di ballo, dei cantanti neo-melodici che si esibiscono in un’emittente televisiva, un sedicente psicomago che attribuisce al Vesuvio una forza energetica che si espande intorno al vulcano, un sarto che dirige un elegante atelier di moda maschile, delle donne, in dolce attesa, ricoverate nel reparto di ginecologia dell’Ospedale del Mare. Le loro esistenze di sembrano scorrere felici ma ognuno sembra aver “dimenticato” che, nel caso di eruzione, l’area interessata nella quale vivono è quella a maggiore densità abitativa del pianeta. Nel doc il vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo, dopo aver ribadito che nessuno scienziato può prevedere quando e con quale intensità possa avvenire un’eruzione, dichiara che si sta battendo da anni affinché non solo l’area orientale di Napoli ma l’intera la città sia collocata nella fatidica “zona rossa”. Un doc, quello di Troilo che si muove su dei piani diversi di quello di Gianfranco Pannone del 2015, “Sul vulcano”, e che rilancia l’attenzione su quello che sembra essere il frutto di una paradossale rimozione collettiva. Non viviamo, insomma, negli anni del brano “O’Vesuvio O gigante ra muntagna”, scritto da Giglio e Domenico Modugno, eseguita da Sergio Bruni al Festival di Napoli nel 1961, che descriveva il vulcano più famoso del mondo come un gigante agonizzante che, un tempo, solo nel guardarlo, “a ggente trammava e’ paura”. Mastrolorenzo ribadisce che l’attenzione deve essere massima. Tra i personaggi che sfilano nel doc, prodotto da Dazzle Communication di Davide Azzolini, (in sala come evento speciale il 14,15.e 16 marzo) non poteva mancare una pittoresca astrologa-chiromante che, grazie alle oscillazioni di un pendolino, ha profetizzato che la prossima eruzione avverrà tra quindici anni. Più che toccare ferro, non ci resta che sollecitare i politici affinché, in caso di eruzione, si impegnino a garantire alla popolazione un piano di evacuazione davvero efficace.
Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno (online) – 10-3-2022
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