Tra gli anni Sessanta e Settanta esplose la moda italica dei film ad episodi, piccole storielle, a volta gustose, spesso dal fiato così corto da non poter mai aspirare a diventare un film, firmate da diversi registi che declinavano, un unico tema conduttore. Non hanno tradito questa regola tre cineasti campani che s’ispirano a Polvere di Napoli di Antonio Capuano e che, a dispetto del titolo, ambientano le loro storie sia nell’hinterland napoletano che casertano.
Nel primo episodio Nino e Yoyo, diretto da Guido Lombardi, un portiere indolente e scansafatiche s’imbatte un simpatico bambino cinese; in Luba di Francesco Prisco, Luba è la badante ucraina di un anziano petulante e lamentoso; in Magnifico Shock di Edoardo De Angelis, un adolescente dello Sri Lanka, si ritrova, per caso, a trascorrere la serata al fianco di una nota cantante neomelodica. Tre storie spruzzate da un ironico tocco surreale che hanno come fil rouge l’integrazione razziale, interpretate da Antonio Casagrande, Gianfelice Imparato, Massimiliano Gallo, Salvatore Cantalupo, Franco Javarone e Giovanni Esposito.
Recensione pubblicata su Segno Cinema – N.207- Settembre-Ottobre 2017
Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.