Voglio una donnaaa! di Luca e Marco Mazzieri – Italia – 1997 – Durata 87’

22 Dicembre 2020 | Di Ignazio Senatore
Voglio una donnaaa!  di Luca e Marco Mazzieri – Italia – 1997 – Durata 87’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Sin da quando era bambino, Marco Becchi (Rocco Barbaro), timido e complessato, era incuriosito dai misteri del sesso. Rimasto orfano è investito da un autobus, va in coma e si risveglia a trent’anni in un corpo da adulto e con la mente di un bambino. Dopo aver incrociato Ermete (Massimo Olcese) ex compagno d’infanzia conosce Roxa (Mary Asiride) una prostituta nera, Cecilia (Antonella Elia) un’appassionata ecologista ed, infine, Ida (Ana Valeria Dini) un’adolescente, figlia di un magnate del prosciutto, scappata di casa. Animo candido ed ingenuo, Marco prova senza successo a legare con queste donne ed a proporsi come un partner sessuale adulto. Solo, frustrato ed inibito, non trova di meglio che stornare la propria sessualità infantile ed immatura con dei comportamenti esibizionistici che lo spingono a spalancare nei luoghi pubblici un impermeabile bianco ed a mostrare i genitali alle signore. Accusato di atti osceni in luogo pubblico e condannato ad un anno di detenzione, Marco si racconta a Marta Biancastella (Stefania Rocca) una giovane psicologa del carcere che, nell’ascoltare la sua storia s’intenerisce, si mostra affettuosa ed accogliente e, rotti gli indugi, gli confida le difficoltà che sta vivendo con il proprio fidanzato. Come prevedibile Marco va in soccorso alla giovane dottoressa e l’aiuta a rimettere ordine nella propria vita. Scontata  la pena all’uscita del carcere trova la dottoressa ad aspettarlo.

Con tocco leggero e surreale i registi provano a dar vita ad una serie di gag (lo sfortunato protagonista va per tre volte in coma, investito sempre dallo stesso autista) s’affidano allo sguardo stralunato di Rocco Barbaro ma impaginano una commedia troppo esile e scolorita. Luca e Marco Mazzieri s’affidano a dei flashback per narrare le vicende dell’ingenuo protagonista che racconta ad una psicologa più spaesata e smarrita di lui le sue sconclusionate storie. Sin dalle prime battute Marta mostra gli occhi lucidi, piange e gli accenna al tormentato rapporto con Alfredo, il suo fidanzato con cui litiga continuamente. Nel corso dell’incontro successivo la dottoressa s’addormenta e quando Marco le fa notare che si è appisolata, dapprima nega, poi gli risponde: “Non stavo dormendo. Noi psicologi la chiamiamo “attenzione fluttuante”. Marco acquista maggiore fiducia in se stesso, riesce e, sul finale, vedendola afflitta e sconsolata, la contiene e la rincuora. Il titolo del film è ispirato spudoratamente al personaggio di Teo, interpretato da Ciccio Ingrassia in Amarcord di Fellini che appollaiato su un albero gridava: “Voglio una donnaaa”. Tra le canzoni Ragazzo di strada e Datemi una lacrima per piangere de I Corvi.

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