Piccolo scivolone del grande regista francese che negli anni passati, con migliore fortuna, (Tandem, Tango, Il mio migliore amico) si era già cimentato nel genere. Tratto da una piece teatrale di Florian Zeller, portata in scena dall’immenso Fabrice Luchini (che ha rifiutato di interpretare il ruolo di Michel sullo schermo), il film, seppur pervaso da un tocco leggero ed elegante, non brilla per verve e per cambi di ritmo. Carole Bouquet (sfiorita, ma sempre bellissima) nei panni della moglie di Michel. Si sorride a denti stretti, ma Leconte non si discute: si ama.
Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 201 – Settembre – Ottobre 2016
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