Ignazio Senatore intervista Christopher Lambert: “I napoletani hanno un’immaginazione diversa, rispetto agli altri italiani, sono dei visionari.”

25 Giugno 2023 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista Christopher Lambert: “I napoletani hanno un’immaginazione diversa, rispetto agli altri italiani, sono dei visionari.”
Ignazio Senatore Intervista...
0

I napoletani hanno un’immaginazione diversa, rispetto agli altri italiani, sono dei visionari.

Così Christopher Lambert, prima di ricevere il Premio alla carriera nel corso della 21esima edizione dell’Ischia Film Festival, ideato dal direttore artistico Michelangelo Messina. Nato negli States, a New York,  Long Island, da genitori francesi, figlio di un diplomatico, Lambert si trasferisce a Ginevra e poi a Parigi dove muove i primi passi come attore. Grazie al suo sorriso sornione e alla sua simpatica faccia da schiaffi, è scelto per interpretare Tarzan in “Greystoke La leggenda di Tarzan”, diretto da Hugh Hudson nel 1984. Ma la sua consacrazione internazionale avviene con “Highlander L’ultimo immortale” di Mulcachy, “I love you” di Ferreri e “Subway” di Luc Besson.

Ha recitato con Salvatores in “Nirvana” e nel cast c’era anche Silvio Orlando. Che rapporto ha con gli artisti napoletani?

Nirvana” era un capolavoro, considerato dopo “Blade runner” di Ridley Scott il più bel film di fantascienza. Anche “Mediterraneo” era magnifico. Salvatores è un regista visionario e ha meritato l’Oscar, non come Benigni. Stavo girando in Francia quando ho avuto la notizia che avrei potuto girare con lui. Tutti mi hanno detto in coro. “Accettala subito!”. Credo di aver un rapporto molto speciale con il pubblico italiano. Non a caso sto girando con Morelli “Falla girare 2“. E’ un film che mi assomiglia e che ha un suo stile. Ho girato anche un film con Alessandro Riccardi che è su Amazon Prime e si chiama “ It’s non t over”.

Ne “Il siciliano” di Michael Cimino ha vestito i panni di Salvatore Giuliano. Ha visto il film di Francesco Rosi, imperniato anch’esso sul bandito siciliano?

Non ho visto il film di Rosi, ma ho letto il libro di Mario Puzo per capire il personaggio che avrei dovuto interpretare e per immergermi meglio in quello creato da Michael. Lui non ha visto il film di Rosi perché non voleva farsi influenzare e non voleva nei panni Giuliano un attore italiano o americano. Cimino era un regista così convinto dei propri mezzi che poi ha finito di naufragare con “I cancelli del cielo”. Voleva dimostrare a Sergio Leone che fosse più bravo di lui.

Ha lavorato su set italiani e intenzionali. Quali le differenze?

In Francia si usa dire:” Gli italiani sono francesi ma sono più felici.” Nei film italiani c’è più libertà. Gli americani hanno copiato da loro, ma anche dai francesi. Basti pensare ai thriller che girano. Voi italiani avete la capacità di non prendervi troppo sul serio. A Cannes non ci vado. E’ un festival troppo ingessato. Io voglio svegliami la mattina, brillare ed essere felice.”

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 245.6.2023

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi