Dopo il gustoso “Ci devo pensare” (2015), Francesco Albanese ritorna dietro la mdp con “Uomini da marciapiede”, divertente commedia corale, da qualche giorno in sala. Il regista e attore napoletano veste i panni di Gabriele, scommettitore incallito, che finisce nelle grinfie di Polifemo, un perfido strozzino. Per ripianare i debiti, Gabriele è costretto a dire addio alla casa al Vomero e poi a una fattoria in Umbria, dove vive il fratello Gennaro (Paolo Ruffini) e il suo aiutante Oscar (Luigi Luciano, in arte Herbert Ballerina).
L’Italia è in fibrillazione per i mondiali di calcio: i mariti sono incollati alla televisione e le mogli si sentono sole e abbandonate. Una sera Gabriele, è in strada e, per caso, scambiato per un gigolò, concede le sue prestazioni a una donna sposata.
Gennaro, il più furbo dei tre, coglie la palla al balzo e, messo in squadra anche Paco (Clementino), convoca uno zio (Francesco Pannofino), vecchio viveur, che insegna loro come poter essere più sexy.. L’idea funziona e il quartetto, travolto dal passa-parola, è preso d’assalto da mogli a caccia di nuove e frizzanti avventure.
Albanese, già battutista di Siani, attore in “Benvenuti al Sud” e ne “Il principe abusivo”, comico televisivo di Tele Garibaldi e Made in Sud, sceglie un titolo che rimanda, inevitabilmente, all’indimenticabile “Un uomo da marciapiede” di John Schlesinger (1969), interpretato da Jon Voight e Dustin Hoffman. Il suo è, naturalmente, un film d’evasione e di puro intrattenimento, e ha come punto di forza l’idea di mettere in campo quattro gigolò, né belli, nè palestrati, che riescono a soddisfare le strane e bizzarre voglie delle clienti. Su tutti Clementino, nell’esilarante ruolo di uno stallone ipodotato sessualmente. Tante le gag e le fulminanti battute. Ad arricchire la trama la tenera love story tra Gabriele e una poliziotta (Rocio Munoz Morales). Nel cast Cristina Marino, e Fioretta Mari. Cameo di Serena Grandi Prodotto da Run Communications di Andrea e Alessandro Cannavale, Genesis e Rai Cinema.
Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 13-9-2023
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