Le seduzioni di Vito Zagarrio

23 Febbraio 2024 | Di Ignazio Senatore
Le seduzioni di Vito Zagarrio
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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E’ una Napoli elegante, colta e raffinata quella descritta ne “Le Seduzioni”, per la regia di Vito Zagarrio, in sala.

Protagonista è Stefano (Andrea Renzi), direttore editoriale, soprannominato “freezer”, perché, a detta di chi lo conosce,” ama più gli aggettivi che le donne con le quali entra in relazione”.

Separato, “cuore in inverno”, un giorno vede piombare in casa Sophie (Ameliè Daurè), una francese, cameriera dell’ex moglie Sara, partita per una crociera. Stefano, invaso da quella presenza, invita la sconosciuta ad andare via, ma lei prende tempo e, intanto, discreta e silenziosa, cucina, rassetta e mette ordine in casa.

Cupido lancia le frecce, il cuore di Stefano si scioglie, ma lei, all’improvviso, sparisce nel nulla. Ma chi è questa misteriosa Sophie? Tratto dal romanzo “Le seduzioni dell’inverno” di Lidia Ravera, il regista fiorentino dirige un buon thriller sentimentale, ambientato in una Napoli silenziosa e ovattata.

Zagarrio, cita Marcel Carnè e Georges Perec, strizza l’occhio a due piccoli gioiellini d’Oltralpe: “Nathalie…” di Anne Fontaine e “Perfidia” di Robert Bresson.

I dialoghi sono ben calibrati e, grazie ad un espediente narrativo ben consolidato al cinema (l’arrivo di un ospite inatteso, motore del cambiamento del protagonista) assistiamo all’esplosione di emozioni e passioni ormai sopite in Stefano, che si riaffaccia, entusiasta, alla vita.

Lo notano ben presto, Renata (Iaia Forte), la proprietaria della casa editrice, e i suoi collaboratori Mara (Antonella Stefanucci) e Paolo (Antonello Cossia). Daurè è perfetta nei panni della dark lady che seduce e poi manda negli inferi il malcapitato Renzi che, liberatosi dell’aura teatrale, dà vita a un personaggio asciutto e melanconico.

A completare il cast Marit Nissen e Serena Marziale. Prodotto da Silvana Leonardi, Vincenzo Di Marino e Silvia Germiniaini. Pregevole la colonna sonora di Paolo Villani.

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