Léo Vrinks (Daniel Auteuil) è il capo della squadra anticrimine e Denis Klein (Gérard Depardieu) quello della squadra investigativa e pronto intervento.
Un tempo vecchi amici, divisi poi dall’amore di Camille (Valeria Golino), adesso si pestano i piedi e puntano entrambi a dirigere il comando del “36, Quai des Orfèvres”.
Una banda di efferati criminali, esperta nella rapina ai portavalori, sta mettendo da mesi in ginocchio Parigi.
Messi sotto pressione da Mancini (André Dussollier), un pezzo grosso della polizia, Léo e Denis cercano di scoprire quali appoggi i malavitosi hanno in città.
Léo riceve la telefonata di Silien (Roschdy Zem), un ex informatore della polizia, che gli chiede di accompagnarlo ad un appuntamento.
Giunto sul posto, per regolare un vecchio conto, Silien ammazza chi lo ha mandato in galera e, tenendolo in pugno, utilizza Léo come alibi. In cambio gli fornisce però i nomi dei feroci rapinatori.
Léo prepara la trappola per incastrarli ma Klein manda tutto all’aria, causando la morte di Eddy Valence (Daniel Duval), un valente poliziotto. Gli uomini di Léo sono contro Denis e premono sulle alte sfere perché finisca sotto inchiesta.
Denis riceve intanto una soffiata e, grazie alla rivelazione di una prostituta, testimone del delitto compiuto da Silien, fa arrestare Léo con l’accusa di complicità in omicidio. Silien intanto contatta Camilla e…
Il regista (Gangsters, L’ultima missione, Gang story…), ex poliziotto, alla seconda regia, adotta un linguaggio crudo e diretto e, fine conoscitore dell’universo poliziesco, mette in campo infiltrati, doppiogiochisti, rapinatori sanguinari e poliziotti senza scrupoli che se ne infischiano dei protocolli e delle carte bollate.
Il film, fedele agli stilemi del classico polar francese, teso come una corda, è tutto nel duello a distanza tra Léo e Denis, due personaggi diversi e completamente all’opposto. Il primo, una sorta di eroe romantico, vittima del destino, non si tira indietro di fronte al pericolo e, senza andare troppo per il sottile, in nome del codice d’onore e della solidarietà tra poliziotti, si batte come un leone per proteggerli quando occorre stanare i criminali;
Denis, invece, è il classico poliziotto “cattivo”, divorato dalla smania del potere, disposto a tutto, pur di raggiungere il proprio obiettivo e, non a caso, ottenuto il comando del “36, Quai des Orfèvres”, si libera dei poliziotti scomodi, fedeli a Léo. Il ritmo è incalzante e i colpi di scena si susseguono a ritmo frenetico e il fil rouge che tiene insieme i pezzi è la vendetta;
Denis non ha mai accettato che Léo gli abbia soffiato Camille; Léo, dal canto suo, non gli perdona la morte di Valence e, quando uscirà dalla prigione, avrà un conto ben più salato in sospeso con l’odiato rivale.
Depardieu è impeccabile ma l’attore franco-algerino è di una spanna sopra.
Colonna sonora ammaliante. Curiosità: il regista Olivier Marchal compare in un cameo nei panni di Christo, la moglie in quelli della poliziotta ève Verhagen e Aurore, la figlia di Auteuil, è Lola, la figlia diciassettenne di Léo Vrinks.
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
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