Per sfuggire ai creditori che vogliono sequestrargli l’auto, Joe Gills (William Golden), giovane sceneggiatore in bolletta, si rifugia nella villa apparentemente abbandonata di Norma Desmond (Gloria Swanson), diva del cinema muto di Hollywood, che vive in quella specie di sepolcro nell’illusione di congelare il tempo.
Norma si nutre della proiezione dei film che la vedevano protagonista e sogna di ritornare sulle scene con un oceanico copione su Salomè, scritto di suo pugno.
Norma propone a Joe di rimaneggiare la sceneggiatura e di stabilirsi nella sua villa.
Lui accetta e finisce per diventare il suo amante. Quando la stesura del copione è terminata, Norma e Joe si recano negli Studios per sottoporlo all’attenzione del celebre regista Cecil B. De Mille che, pur non essendo interessato alla realizzazione del film, diplomaticamente, prende tempo.
Mentre si aggira negli Studios, Joe incontra Betty (Nancy Olson), una giovane sceneggiatrice che gli comunica che un soggetto che lui aveva proposto un tempo era piaciuto ai produttori e, con qualche piccolo taglio, potrebbe essere tradotto sullo schermo.
Joe sembra rinato e, innamorato della dolce e tenera Betty, in gran segreto, di notte insieme a lei corregge lo script. Norma scopre la tresca, tenta il suicidio e quando lui prova a lasciarla …
Con questo capolavoro che rimpolpa le pellicole sul “cinema nel cinema”, Wilder rende omaggio al cinema muto affidandosi agli stilemi classici del noir. Il regista tedesco affida a Joe, lo squattrinato protagonista, il compito di descrivere con poche pennellate l’atmosfera decadente nella quale è immersa la villa di Norma Desmond, dove un tempo aveva ballato Rodolfo Valentino e lo champagne scorreva a fiumi. Il regista tedesco spruzza la vicenda di un umorismo nero ed è un maestro nel descrivere tre creature disperate e sull’orlo dell’abisso.
Joe, sceneggiatore fallito che, per qualche vestito, un portasigarette d’argento ed il saldo dei vecchi debiti, diventa l’amante di una donna che potrebbe essere la madre.
Norma, spazzata via dall’avvento del sonoro, incapace di tollerare lo scorrere del tempo, s’aggira come uno spettro nella sua villa abbandonata.
Max (Erich von Stroheim), il fido maggiordomo, ex marito di Norma e regista che l’aveva diretta nei suoi primi film, l’assiste amorevolmente e, per continuare a nutrire il suo delirio di grandezza, le scrive delle lettere, fingendo che siano state spedite dai suoi ammiratori.
Fin dai primi fotogrammi la voce fuori campo fa il suo ingresso in scena e mentre le auto della polizia entrano nella villa e osservano un cadavere galleggia in una piscina, scopriamo che è quello di Joe, il giovane sceneggiatore assassinato.
Il film ha una struttura circolare e si chiude a partire dalla scena d’apertura. Indimenticabile la scena finale; mentre i poliziotti stanno trasferendo Norma in carcere, Max (un gigantesco Erich von Stroheim) le fa illudere che è ancora sulla scena e la filma come fosse su un set cinematografico.
Cameo di Buster Keaton che gioca a carte con Norma e altri vecchi attori del muto.
Nel film compaiono dei frammenti di Queen Kelly diretto da Erich von Stroheim ed interpretato dalla stessa Gloria Swanson, attrice al tempo realmente in declino.
Tre premi Oscar 1951. Curiosità: per il ruolo di Norma, la Swanson fu preferita a Pola Negri e Mary Pickford mentre Montgomery Clift rifiutò quella che divenne di Holden
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