Simona (Mimsy Farmer), giovane dottoressa, frequenta l’obitorio di Roma perché deve specializzarsi in medicina legale con una tesi sulla differenza tra suicidi autentici e simulati. è estate, Roma è immersa in una afa pazzesca e le macchie solari provocano suicidi a catena. In questa atmosfera cupa e malsana, Simona è sommersa da una serie di incubi che la spingono ad allucinare cadaveri putrefatti che riprendono improvvisamente vita e fanno l’amore tra loro. La vicenda si tinge di giallo con l’omicidio di Betty (Gaby Wagner) ed il suicidio di Gianni (Massimo Serato) padre di Simona.
Crispino pesca nel horror e non disdegna di mostrarci qualche scena gore ambientata nella sala mortuaria. Tra tutte spicca quella di Ivo, un focoso portantino che prova a restituire al cadavere di Betty il precedente splendore rimettendo a posto un globo oculare e coprendo con il trucco lividi ed escoriazioni. Quando le allucinazioni della giovane dottoressa che avevano impreziosito la prima parte del film scompaiono, la scrittura filmica diventa piatta e prevedibile fino allo svelamento del folle assassino, responsabile della morte di Gianni e di Betty. Crispino mischia le carte e ci mostra Paul Lennox (Barry Primus) un ex corridore automobilistico, ricoverato in passato in manicomio e divenuto poi prete. Sullo sfondo la relazione edipica tra Simona ed il padre.
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