Andrea (Lino Capolicchio), figlio di Mario (José Quaglio) un ricco editore, è rimasto traumatizzato dalle effusioni erotiche che la madre gli riservava quando era piccolo. La donna muore precocemente e la vista del suo cadavere finisce per incidere sul già precario equilibrio psicologico del bambino. Divenuto adolescente, Andrea assume un atteggiamento apparentemente spregiudicato verso le ragazze, ma in realtà è pieno di complessi ed è incapace di costruire con una donna una relazione affettiva e sessuale significativa. Dopo aver resistito alle avances di Mireille (Erna Schurer), la matrigna, incontra Carol (Colette Descombes). La ragazza è attratta dai suoi comportamenti strani e anticonformisti, ma quando, in un capanno sulla spiaggia, gli chiede di far l’amore, Andrea s’inceppa e per reazione tenta di soffocarla, fino a farle perdere i sensi. Dopo aver lottato contro i propri fantasmi, fa l’amore con lei. Ma i suoi sensi di colpa riesplodono all’improvviso e pugnalerà con ferocia la bella Carol.
Film ribellista che ruota intorno all’irrisolto rapporto edipico di Andrea con una madre troppo giovane e bella. Sullo sfondo, lo sfaldamento della famiglia borghese, i conflitti tra padre e figlio e una critica alla mercificazione della cultura. Rondi dona alla pellicola un tocco surreale con le artistiche e demenziali composizioni fotografiche del protagonista e una scena con il corpo nudo di Carol, appeso come una pallina a un fantomatico albero di Natale. Non manca un pizzico di morbosità con Andrea che riprende con una videocamera le effusioni erotiche della matrigna e successivamente quelle di Carol con il fidanzato.
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