A snake of june (Rokugatsu no hebi) di Shinya Tsukamoto – Giappone – 2002- Durata 77’ –B/N – V-M 14

4 Febbraio 2022 | Di Ignazio Senatore
A snake of june (Rokugatsu no hebi) di Shinya Tsukamoto – Giappone – 2002- Durata 77’ –B/N –  V-M 14
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Rinko (Asuka Kurosawa) ha trent’anni e lavora come centralinista in un Centro di Igiene Mentale di Tokyo. Il marito Shigehiko (Yuji Koutari), un uomo più vecchio di lei, è ossessionato dalla pulizia del proprio appartamento. I due si amano, ma l’intimità è sparita nel nulla al punto che da tempo dormono in camere separate. Un giorno Rinko riceve a casa delle foto che la riprendono mentre è intenta a procurarsi del piacere autoerotico. A spedirgliele Iguchi (Shinya Tsukamoto), un paziente che lei ha salvato dal suicidio, che la tempesta di telefonate e le propone di fotografarla mentre lei si lascia andare alle proprie fantasie erotiche e le promette di restituirle poi i negativi. Rinko, dapprima si oppone, ma poi inizia a  seguire alle lettera le sue istruzioni e finisce per  scivolare, in un vortice di  perdizione che coinvolgerà anche il marito. Alla fine, Iguchi aiuta Rinko a rinsaldare il rapporto, ormai logoro con il marito.

Il film, girato da uno dei maestri dell’horror giapponese, con un accecante bianco e nero, virato in azzurro, ruota intorno alla diabolica capacità di un uomo che riesce a mettere a nudo le fantasie sommerse della protagonista. La trama può sembrare piccante e pruriginosa ma Tsukamoto dirige una pellicola dove eros e thanatos s’intrecciano e vanno magistralmente a braccetto; Iguchi sta morendo per un cancro allo stomaco e Rinko, affetta da un tumore al seno, si rifiuta di sottoporsi all’intervento chirurgico di mastectomia. Il regista impagina una vicenda che non è né maliziosa, nè conturbante, anche perché Rinko, nella sua lacerante ambiguità, esegue alla lettera le malsane indicazioni che Iguchi le impartisce e, invece di eccitarsi e provare piacere, piange e si dispera.  E quando lei gli chiede come aveva fatto a capire che covava quelle fantasie, lui le confessa: “Solo una sensazione. Speravo di sbagliarmi. Ho un po’ di libri sull’argomento.”  Sullo sfondo la  pioggia che scroscia incessantemente dall’inizio alla fine del film. Premio speciale della Giuria alla 59 Mostra del cinema di Venezia del 2002.

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