Angel Baby di Michael Rymer – Australia – 1995 – Durata 105’

26 Settembre 2020 | Di Ignazio Senatore
Angel Baby di Michael Rymer – Australia –  1995 – Durata 105’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Harry Goodman (Jonh Lynch) e Kate (Jacqueline McKenzie) due giovani schizofrenici che frequentano un centro di Salute Mentale s’innamorano e vanno a vivere insieme. Lei rimane incinta e, per salvaguardare il nascituro, Harry decide che lei non deve più assumere psicofarmaci, fumare e bere alcolici. Morris (Colin Friels) il fratello di Harry e sua moglie Louise (Debora-Lee Furness) preoccupati, cercano, invano, di convincerli a rivolgersi agli psichiatri che li hanno in cura per concordare con loro le eventuali misure da adottare ma Harry  non vuole sentire ragioni anche perché teme che i dottori possono costringere  Kate ad abortire. Harry trova un impiego e la gravidanza sembra procedere regolarmente. Ma Kate è sommersa da allucinazioni ed Harry è licenziato non appena il suo datore di lavoro scopre che era in cura presso il Centro di Salute Mentale. La situazione precipita e Kate ed Harry, senza un soldo, si rifugiano in un palazzo abbandonato e fatiscente dove Kate, assistita da Harry da alla luce un bel bambino.

Tenero e disperato, il film non scivola mai nel dramma e sembra voler lambire i lidi della romantica storia d’amore. Più che scavare a fondo nella psicologia dei due protagonisti il regista preferisce fare un grande spolvero dei movimenti di macchina e ci regala delle vertiginose riprese dall’alto. Kate è descritta come una ragazza fragile ed insicura che si aggrappa con le unghie e con i denti ad Harry che, amorevolmente, la sostiene e le sta accanto. Appassionata del gioco a quiz La ruota della fortuna. Kate è convinta che, nel corso della trasmissione, qualcuno le invii dei messaggi in codice e quando sullo schermo compare la scritta “Scenario disastroso” va in tilt, sicura che un’imminente calamità si abbatterà su di lei. Paterno e direttivo, Harry sembra sicuro di sé ed in grado di tenere sotto controllo la situazione ma, dopo essere stato ingiustamente licenziato, crolla ed è sommerso dalle voci che gli dicono: “Tu non vali niente, non sei nessuno”.  In maniera soffice ed edulcorata Rymer sferra un attacco contro gli psichiatri ed in tutto il film si respira un clima libertario, ribellista ed antimanicomiale. Toccante la scena di Kate che, vittima delle proprie allucinazioni, in un centro commerciale è convinta che uno sconosciuto le abbia rubato il sangue e l’energia vitale.

 

 

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