Grazie ad un annuncio matrimoniale, l’affascinante e selvatica Angèle (Clotilde Hesme) si reca da Tony (Grégory Gadebois), un pescatore timido e grassoccio che vive con la madre Myriam (Evelyne Didi), vedova da quando il marito è scomparso in mare.
Angèle inizia a stuzzicare sessualmente Tony e, senza peli sulla lingua, gli comunica che non ha un soldo, né un tetto e che ha bisogno di lavorare.
Tony, divorato dalla solitudine, è attratto da lei, ma la tiene a distanza, critica il suo linguaggio troppo spinto e il suo comportamento erotico fin troppo esplicito e, intanto, tiene d’occhio Ryan (Jérôme Huguet), il fratello minore, un belloccio, ribelle e anticonformista che potrebbe attrarre Angèle nella sua rete seduttiva.
Dopo aver tacitato in maniera secca la madre, che vorrebbe che si sbarazzasse di lei, Tony ospita Angèle a casa sua e l’assume come venditrice di pesce al bancone di sua proprietà.
Temendo di innamorarsi di lei e lasciarci le penne, Tony prende tempo, la scruta in silenzio e annota dentro di sé ogni sua frase e ogni gesto per capire cosa vuole veramente da lui quella misteriosa e attraente creatura.
Ma Angèle ha da poco scontato due anni di galera, perché ritenuta responsabile dell’incidente dove ha perso la vita il marito ed è madre del piccolo Yohan (Antoine Couleau), affidato dai giudici ai nonni paterni. Per riaverlo, Angèle deve dimostrare al giudice che ha un lavoro e che è sposata…
La regista, all’esordio, pur scegliendo un taglio realistico, dirige una toccante e commovente favola sentimentale che cattura sin dalle prime immagini.
Protagonista assoluta la tenace e indomita Angèle, dai modi spigolosi e un po’mascolini che, sin dal suo arrivo nella piccola e gelida cittadina portuale della Normandia, espugna il cuore del tenero e romantico Tony.
Nell’attesa che si decida a sposarla, Angèle lavora con lena e, nel misero tempo libero rimasto, scorrazza in bicicletta per la piccola cittadina, spostandosi dalla scuola del figlio (che non vedeva da due anni) alla casa dei nonni paterni.
Delaporte non scade nel melò, punta sul gioco di sguardi tra i due protagonisti e lascia che l’amore tra i due cresca, lentamente, fotogramma dopo fotogramma.
Con questa sussurrata storia d’amore, semplice e lineare, la regista non mostra Angèle come la classica dark lady diabolica, fredda e calcolatrice, disposta a tutto pur di sposare lo sprovveduto Tony e riavere così il proprio bambino.
Nel corso del film, invece, scopriamo che anche lei è fragile e insicura e, abbandonati scudi e difese, si affeziona a Tony, un uomo generoso e dal cuore d’oro, che le offre la possibilità di mettere finalmente ordine nella propria vita e trovare pace e serenità.
Dal canto suo, Tony è il classico gigante buono, solo e senz’amici, dedito esclusivamente al lavoro che, sin dalle prime battute, tenuti a freno istinti e passione, concede fiducia a quell’angelo sbucato dal nulla e corona così il sogno custodito nel cassetto; sposarsi e creare con la donna che ama una famiglia.
I dialoghi, scarni ed essenziali, danno maggior forza alla pellicola che si avvale della magnetica interpretazione di Clotilde Hesme e di quella del misurato Grégory Gadebois, premiati entrambi con due Premi César 2012. Avvolgente la musica di Mathieu Maestracci.
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.