Audrey Rose di Robert Wise – USA – 1977 – Durata 113’

13 Settembre 2020 | Di Ignazio Senatore
Audrey Rose di Robert Wise – USA – 1977 – Durata 113’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

L’undicenne Ivy Templeton (Susan Swift), figlia di Janice (Marsha Mason) e di Bill (John Beck) di notte è sommersa da incubi terrificanti e di giorno, piange, si dispera e, come un’indemoniata, batte i pugni contro i vetri gelidi delle finestre di casa, ritrovandosi, poi, inspiegabilmente, con le mani ustionate. Elliot Hoover (Anthony Hopkins) un distinto professore, si presenta a casa dei Templeton e prova a convincerli che tutto quello che accade alla loro bambina è da mettere in relazione con la morte di sua figlia Audrey Rose, di cinque anni, perita atrocemente tra le fiamme lo stesso giorno in cui Ivy è nata. I Templeton lo prendono per matto e gli ingiungono di stare alla larga dalla loro bambina ma Ivy è sommersa da crisi sempre più violente e si rassicura solo dopo che Hoover la chiama Audrey Rose e l’accoglie tra le sue braccia. Le certezze di Janice si sfaldano ed inizia a dar credito alle ipotesi di Hoover; Bill, sempre più scettico e razionale, deciso a dimostrare che è solo un pazzo visionario, lo trascina in tribunale. Nel corso del processo Bill chiede che il dottor Steven Lipscomb (Norman Lloyd) sottoponga Ivy ad ipnosi. Lo psichiatra la fa regredire ad una vita precedente ed ha la conferma che Ivy è l’incarnazione di Audrey Rose. La bambina, colta da una crisi ancora più violenta delle precedenti, muore e ritrova finalmente la pace interiore.

Senza mai scivolare nell’horror di maniera. Wise non ci mostra una bambina posseduta dal demonio che emette bile, che strabuzza gli occhi e si dimena come un’ossessa ma una ragazzina inconsolabile che, in lacrime, chiama il padre e cerca, disperatamente, il suo aiuto. Hoover è descritto come un genitore che, a seguito della morte della figlia, dopo essere caduto in uno stato di profonda frustrazione, grazie ad una medium, comprende che Audrey si è reincarnata in un’altra bambina. Parte allora per l’India, entra in una nuova dimensione spirituale e rientrato in America, si pone l’obiettivo di aiutare la figlia a ritrovare la pace interiore. Il regista regala alla vicenda un ritmo avvincente ma più che puntare sui colpi di scena l’avvolge in un’atmosfera dal sapore vagamente mistico. Il tema della reincarnazione è rinforzato dalle affascinanti deposizioni in tribunale dei santoni indiani che illustrano le loro credenze e sottolineano come la morte non sia la fine della vita ma una separazione momentanea dell’anima dal corpo. Il dottor Lipscomb è molto professionale, riesce a far regredire la piccola Ivy ma nel corso della seduta ipnotica non si accorge che Audrey Rose ha preso il suo sopravvento e, testardo e cocciuto, continua a rivolgersi, inutilmente, ad Ivy. Tratto da un racconto di Frank De Felitta.

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi