Autopsia di un sogno di Raoul Ruiz -USA – 1998

22 Maggio 2015 | Di Ignazio Senatore
Autopsia di un sogno di Raoul Ruiz -USA – 1998
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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In un elegante locale notturno una donna (Anne Parillaud), dopo aver condotto in disparte un uomo, lo fredda con due colpi di pistola. Si allontana furtivamente, compone un numero al telefono e, con un tono secco e deciso, comunica a un misterioso interlocutore di aver portato a termine la missione. La donna va a casa, ascolta in segreteria telefonica un messaggio della madre e quello del suo analista che le ricorda di aver saltato la seduta e che deve richiamarlo per fissare un nuovo appuntamento. Era tutto un sogno di Jessie che, al risveglio, comprende che quella donna che popola ogni notte i suoi sogni è il suo doppio e che continua a uccidere su commissione. Jessie è in viaggio di nozze in Giamaica con suo marito Brian (William Baldwin) e in quell’isola lussureggiante incontra Paula (Lisanne Falk), una donna che ronza troppo intorno al marito. Un paio di flashback ci mostrano Jessie violentata da uno sconosciuto e successivamente, in cura dal dottor Cohen (Peter Hanlon) dopo un tentativo suicidario. Una serie di colpi di scena porteranno Jessie al ricovero in un reparto psichiatrico dove sarà seguita dal dottor Tolan, uno psichiatra identico all’analista che compare nei sogni della protagonista. Nella scena finale Jessie scopre che Brian, approfittando della sua infermità, gestisce tutti i suoi beni e che Paula è la sua amante. Dopo averlo seguito nel bagno, lo uccide e dopo essersi rispecchiata nell’altra Jessie sente una voce che le dice: “Avevi dei problemi a separare la fantasia dalla realtà ma è stato solo un brutto sogno”.

Il regista Raoul Ruiz vuole comporre a tutti i costi un capolavoro e costruisce un intreccio dove sogno e realtà s’intersecano all’infinito, ma superato l’effetto sorpresa lo spettatore prende le misure e intuisce che è inutile lambiccarsi il cervello e tentare di voler comprendere a tutti i costi una storia scritta a tavolino. Ruiz butta al vento una bella occasione e, per permettere allo spettatore di poter distinguere le due Jessie, dona alla spietata killer un caschetto con la frangetta, un paio di pendenti e un pesante trucco. Anne Parillaud maneggia nuovamente armi e pistole, ma non rievoca i fasti di Nikita e Raoul Ruiz, regista cileno di gran classe, ma troppo cerebrale e contorto, non è Jean-Luc Besson.

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