Baby doll – La bambola viva (Baby doll) di Elia Kazan – USA – 1956 – Durata 114’ – V.M 16

20 Febbraio 2021 | Di Ignazio Senatore
Baby doll – La bambola viva (Baby doll)	 di Elia Kazan – USA – 1956 – Durata 114’ – V.M 16
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Archie Lee Meighan (Karl Malden) un uomo di mezz’età è sposato da due anni con Baby Doll (Carroll Baker) la moglie bambina e, fedele ad una promessa fatta al padre di lei, non l’ha mai sfiorata con un dito e si è impegnato a far l’amore con lei al compimento del suo diciottesimo anno d’età. Baby Doll però è sempre più delusa e scontenta; la villa dove abita è isolata e cade a pezzi e la vita da sogno che Archie le aveva promesso è solo un lontano miraggio. Da quando Silva Vacarro (Eli Wallace) con la sua cooperativa sta rastrellando tutte le commesse per la lavorazione del cotone, Archie è sempre più nervoso, irritabile e scostante e, per evitare il fallimento, appicca il fuoco all’azienda del rivale. Vacarro sospetta di lui ma non ha le prove ed inizia a gironzolare intorno casa sua e a fare le fusa alla giovane Baby Doll. Archie è sempre più su di giri; il suo cotonificio ha ripreso a lavorare alla grande ed il giorno che la moglie diventerà maggiorenne si sta avvicinando. Vacarro riesce a strappare a Baby Doll una confessione che inchioda Archie e, successivamente, fa l’amore con lei. Archie li scopre e, scuro in volto e con l’anima in subbuglio, tenta di ammazzare Vacarro ma è arrestato.

Sin dalla prima scena, Kazan forza i toni del dramma e ci mostra la tenera ed ingenua Baby Doll che dorme in una culla e si succhia il pollice come un bambina. Per tutto il film lei accusa il marito di aver barato e di averle promesso una vita nel lusso e nelle comodità. Schiava di un uomo burbero, insensibile e violento, si vendica di lui, donando la sua innocenza a Vacarro, il suo acerrimo nemico. Archie è descritto come una persona gretta che si preoccupa solo di difendersi dalle dicerie degli abitanti del luogo: “Bisogna finirla, tutti conoscono la nostra situazione. Ieri per la strada un tizio mi ha gridato da lontano: “Ehi, tua moglie prende il biberon nella culla?” ed altri due o tre sghignazzavano. Mortificato in pubblico. Non c’è tortura sulla terra che possa eguagliare quello che una donna frigida impone ad un uomo, un tortura senza paragone e me lo sono voluto io questo inferno, con l’aggiunta di una casa in rovina ed un magazzino di mobili non ancora pagati.” Il caldo afoso e l’ambientazione nella piccola cittadina del Mississipi amplifica ancore di più il clima soffocante della vicenda che esplode nello straordinario finale. Il pigiamino, detto appunto “Baby doll” passò alla storia della moda e fu uno dei simboli della rivoluzione sessuale di quegli anni. A distanza di anni il film mantiene ancora intatta la sua straordinaria carica ed all’uscita negli Stati Uniti scatenò uno scandalo ed i soliti bigotti organizzarono dei picchetti fuori le sale per evitare la visione del film. Ispirato a due atti unici 27 wagon loads of cotton e The unsatisfactory supper di Tennessese Williams. Quattro nominations agli Oscar del 1957

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