Balla la mia canzone (Dance me to my song) di Rolf De Heer – Australia – 1998 – Durata 102’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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La trentenne Julia (Heather Rose), tetraplegica, è costretta a vivere su una sedia a rotelle.

A prendersi cura di lei è Madelaine (Joey Kennedy) un’assistente sociale acida, odiosa ed arrogante che la maltratta, l’umilia e le lascia pesare la sua penosa condizione.

Ma Julia è tenace, battagliera, resistente come l’acciaio e, grazie ad una speciale tastiera vocale è in grado di risponderle e tenerle testa.

Eddie (John Brumpton), che ha avuto già una relazione sessuale con Madelaine, s’intenerisce, le sta accanto e non si tira indietro quando lei gli chiede di far l’amore.

Madelaine li scopre, va su tutte le furie, è licenziata e Julia si affida alle cure dell’amato Eddie.

Coadiuvato in sede di sceneggiatura dalla stessa Heather Rose, spastica dalla nascita, il regista olandese confeziona una pellicola coraggiosa, ma estremamente statica e dotata di una lentezza esasperante.

La sofferenza della giovane protagonista trasuda da ogni immagine e finisce per  risultare indigeribile ed inguardabile.

De Heer non vuole commuovere e, provocatoriamente, mostra Julia senza veli a letto con Eddie ed, in luogo della classica un’operatrice sociale dolce e premurosa, mette in campo una donna odiosa, sadica e malvagia.

Sullo sfondo Rix (Rena Owen) lesbica, con il vizio di bere che, con delicatezza, declina l’invito di Julia di far l’amore con lei.

Il titolo fa riferimento ad una scena nella quale Eddie prende in braccio Julia e balla teneramente con lei.