Betty Blue (37°2 le matin) di Jean-Jacques Beineix – Francia- 1986 -Durata 120’ – V.M. 18

6 Novembre 2024 | Di Ignazio Senatore
Betty Blue (37°2 le matin) di Jean-Jacques Beineix – Francia- 1986 -Durata 120’ – V.M. 18
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Mentre sta dipingendo le baracche di un villaggio in riva al mare, Zorg (Jean-Hugues Anglade), aspirante scrittore, incontra Betty (Béatrice Dalle), una ragazza esuberante, anticonformista e un tantino stramba.

I due s’innamorano e lei, convinta che lui sia un grande scrittore e che presto diventerà famoso, lo spinge a trasferirsi con lei a Parigi, dove trovano lavoro in un ristorante di proprietà di Lisa (Consuelo De Havilland) e di Eddy (Gérard Darmon).

Betty, fragile emotivamente, ha dei frequenti scatti di nervi e litiga spesso con i clienti. I due cambiano aria e Zorg, dopo aver lavorato in un negozio di pianoforti, trova occupazione in un supermercato alimentare gestito da Bob (Jacques Mathou) e Annie (Clémentine Célarié).

Betty è sempre più instabile mentalmente e, dopo aver perso il bambino che aveva in grembo, per la disperazione, si cava un occhio.

Ricoverata in una clinica per malattie nervose è contenuta a letto; Zorg dopo aver aggredito lo psichiatra che l’aveva imbottita di psicofarmaci…

Beineix narra con delicatezza ed un pizzico di erotismo, specie nelle scene iniziali, una poetica e disperata storia d’amore.

L’atteggiamento paterno ed affettuoso di Zorg fa da contraltare alla dissipata impulsività di Betty che, dopo un banale litigio, scaglia il proprio braccio contro il vetro di una porta e ancora sanguinante, mezza nuda, scappa in piena notte, per strada.

Per tutta la durata del film la giovane protagonista non riesce a frenare la propria distruttiva impulsività; prende a forchettate una cliente che aveva osato protestare per il pessimo servizio del ristorante e sfregia al volto un editore che si era permesso di rifiutare un romanzo scritto dall’amato Zorg.

La sua follia esplode gradatamente e, smarrita e disperata, dopo l’aborto spontaneo dichiara: “La vita è contro di me; non riesco neanche a fare un bambino”. 

Il finale fa sanguinare il cuore e la scena di Betty inebetita dai farmaci e contenuta a letto nel reparto di psichiatria è da antologia.

Da Oscar la colonna sonora di Gabriel Yared. Dal romanzo 37°2 le matin di Philippe Djian.

Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024

 

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