Il professor Daniele Vallotti (Gabriele Ferzetti), luminare della chirurgia, alterna la lucrosa professione tra l’ospedale e la lussuosa clinica “Opera Pia La vigna del Signore” dove, possono accedere solo pazienti benestanti.
ùIl noto chirurgo, per costruire una propria immagine positiva, visita gratuitamente, ogni lunedì, i pazienti economicamente in difficoltà.
Uomo corrotto, cinico e spietato, ha uno stuolo di assistenti che pendono dalle sue labbra e obbediscono a ogni suo comando.
Amante dell’ordine e dell’efficienza, Vallotti opera, a suon di quattrini, nobili e professionisti e non disdegna di intascare laute tangenti dalle case farmaceutiche, in cambio di relazioni addomesticate su farmaci tossici e nocivi.
Abile nello screditare colleghi che possono offuscare la sua potenza, è un maestro nel manipolare i media, al punto da far credere di essere un uomo dall’onestà cristallina e un benefattore dell’umanità.
Un giorno, mentre sta operando Marchetti, un povero diavolo senza il becco di un quattrino, abbandona il tavolo operatorio per concordare con il fiscalista come evadere le tasse.
Il paziente muore e, per il dolore, la signora Marchetti si suicida, lanciandosi nel vuoto. Vallotti inizia a ricevere lettere anonime e, sempre più cauto e sospettoso, cerca di scoprire chi sta tramando alle sue spalle.
A denunciarlo è il dottor Giordani (Enrico Maria Salerno), fido collaboratore, stanco dei suoi traffici e dei suoi comportamenti eticamente poco professionali.
Vallotti non si dà per vinto e, complice il dottor Betti (Enzo Garinei), tende una trappola a Giordani che, incolpevolmente, durante un’operazione, provoca la morte di un paziente.
Per evitare di essere denunciato per omicidio colposo, Giordani ritira la denuncia contro Vallotti, ma non contro gli altri baroni, consapevole che il luminare non potrà più operare perché colpito dal morbo di Parkinson.
Dopo lo strepitoso successo de Il medico della mutua (1966), Zampa passa dal registro ironico a quello della denuncia sociale e affonda, impietosamente, gli artigli contro la casta dei chirurgi.
Troppo banale, retorica e demagogica la contrapposizione tra Vallotti, un affarista disposto a tutto pur di consolidare il proprio potere, e il dottor Giordani, un chirurgo onesto, ma saccente, che, per dimenticare gli orrori perpetrati nella clinica, alza fin troppo il gomito.
Le scene delle operazioni finiscono per rallentare inesorabilmente il ritmo del film e il regista alleggerisce la tensione con qualche scena girata all’esterno della clinica.
In una di queste Vallotti è a casa con Richy, il figlio adolescente che lui trascura per i suoi impegni di lavoro e gli racconta una barzelletta: “Sai che differenza c’è tra un architetto, un cuoco ed un medico? L’architetto nasconde gli orrori sotto l’intonaco, il cuoco sotto la maionese ed il medico sotto terra.”
Sul finale, Zampa ammanta Vallotti di un’aria luciferina e, dopo aver scoperto che Giordani lo ha denunciato, transita con lui in un cortile del manicomio, affollato da alcuni pazienti.
Il regista mostra un ricoverato che si scaglia all’improvviso contro un degente, un altro che grida a squarciagola perché vuole essere dimesso ed un terzo, inebetito, che l’osserva e gli ride in faccia.
Dopo aver assistito impassibile a queste scene Vallotti, si rivolge a Giordani e, con aria minacciosa, gli dice: “Bastano tre firme ed una persona sana di mente può essere rinchiusa in questo inferno”.
Per attutire l’attacco alla classe medica, il regista, nei titoli di coda, elogia il compito di quei medici, come il dottor Albert Schweitzer, che, in tutto il mondo, lottano al fianco dei malati e si sacrificano, in silenzio, per ridurre le sofferenze dall’umanità.
Sullo sfondo un attacco alla riforma sanitaria, un accenno al mercato nero delle trasfusioni, a quello degli aborti clandestini e un affondo contro la Chiesa, proprietaria di numerose cliniche private.
Nel cast Senta Berger nei panni di Suor Maria, Luciano Salce in quelli di un malato vittima di una moglie ricca ed isterica e Claudio Gora in quelli di un barone in lotta con Vallotti.
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