Brama di vivere di Vincente Minnelli – USA – 1956 – Durata 122’

3 Aprile 2024 | Di Ignazio Senatore
Brama di vivere di Vincente Minnelli – USA – 1956 – Durata 122’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Vincent Van Gogh (Kirk Douglas), figlio di un pastore, va come missionario della Chiesa dei Messaggeri della Fede tra i minatori del Borinage in Belgio, per aiutare le persone piegate dalla fame e dalla miseria.

Sconfitto e deluso da quell’esperienza, ritorna a casa del fratello Theo (James Donald), noto mercante d’arte. S’innamora della cugina ormai vedova, ma è respinto.

Sempre più insoddisfatto, si trasferisce ad Anversa dove ha una breve relazione con Christine (Pamela Brown), una prostituta, madre di una bambina che gli fa da modella. Vincent segue il fratello a Parigi, dove conosce Pissarro, Seurat e gli altri maestri dell’Impressionismo ed apprende le nuove tecniche pittoriche.

Completamente rinato, dipinge giorno e notte e, trasferitosi ad Arles nel sud della Francia, ospita Paul Gaugin (Anthony Quinn).

Ben presto il carattere anarchico e ribelle di Gaugin si scontra con quello irascibile di Vincent e, dopo l’ennesima litigata tra i due, Vincent si mozza un orecchio.

Ricoverato in manicomio, Vincent trascorre le giornate a dipingere. Dimesso, si stabilisce ad Auvers-sur-Oise, sotto la sorveglianza del dottor Gachet, ma…

Biopic romanzato e sentimentale del grande pittore, ispirata al romanzo di Irving Stone e al carteggio tra Vincent e il fratello Theo.

ùIl regista (Il padre della sposa, La tela del ragno, Madame Bovary, Un americano a Parigi…) s’affida alla voce fuori campo del protagonista per legare i passaggi più salienti della storia e fa gran mostra delle straordinarie tele dipinte dall’artista.

La follia di Vincent viene mostrata in un crescendo palpitante anche se risulta però eccessivamente edulcorata e le allucinazioni di cui soffriva il pittore, talmente relegate in un angolo, che l’automutilazione che s’infligge giunge (quasi) del tutto inaspettata.

Ciononostante, Minnelli lascia molto spazio al ricovero di Vincent in manicomio dove è accolto amorevolmente dal direttore che lo rassicura e gli comunica che le sue angosce scompariranno con il riposo, la tranquillità del luogo e il cibo sano.

Douglas (che rassomiglia incredibilmente al pittore olandese) ci mette l’anima, ma ad essere premiato con l’Oscar come migliore attore non protagonista fu Anthony Quinn.

Da segnalare altri due film sul geniale pittore olandese: Vincent e Theo di Robert Altman e Van Gogh di Marcel Pialat e due documentari: Van Gogh – Tra il grano e il cielo di Giovanni Piscaglia ed Alla ricerca di Van Gogh di Haibo Yu e Tianqi Yu.

 

 

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