“Buon compleanno Massimo” di Marco Spagnoli

7 Febbraio 2023 | Di Ignazio Senatore
“Buon compleanno Massimo” di Marco Spagnoli
Senatore giornalista
0

Massimo Troisi avrebbe compiuto tra pochi giorni settant’anni. Mario Martone l’omaggerà tra qualche giorno alla Berlinale con il doc “Laggiù qualcuno mi ama” e Rai 3 lo ricorda mandando in onda il 17 (ore 21.25) il doc “Buon compleanno Massimo”, diretto da Marco Spagnoli, due giorni prima del suo compleanno. Spagnoli lascia che Maurizio De Giovanni funga da file rouge e leghi il materiale di repertorio e le testimonianze di chi ha conosciuto e/o condiviso il proprio percorso professionale con l’attore-regista di San Giorgio a Cremano. Non poteva mancare Enzo Decaro, che diede vita assieme a Lello Arena e allo stesso Troisi del gruppo de “I saraceni”, divenuto poi “La Smorfia”. Sfilano, poi, Eugenio Bennato, Massimiliano Gallo (che legge la poesia “O ssaje comme fa ‘o core” scritta da Troisi e musicata da Pino Daniele), Maurizio Casagrande, Pietra Montecorvino, lo scultore Lello Esposito e Frank Matano. Seguono Nini Salerno, Franco Oppini, Umberto Smaila e Jerry Calà che si esibirono nel programma televisivo “Non stop” di Enzo Trapani, dove “La Smorfia” mosse i primi passi e raggiunse la celebrità. Sfilano, inoltre, Roberto Vecchioni, autore di “Luci a San Siro”, brano molto amato da Troisi, che rimproverò il cantautore milanese, figlio di genitori napoletani, di non averlo intitolato “Luci al San Paolo”. A seguire Ferzan Ozpetek, assistente volontario in “Ricomincio da tre”, Renzo Arbore che ricorda la partecipazione di Troisi a “Indietro tutta”, con la gag legata a Rossano Brazzi, Vittorio Cecchi Gori, produttore de “Il Postino” e Roberto Perpignani, montatore de “Il postino” che  racconta come sul set del film diretto da Michael Radford, a causa dei problemi di salute, Massimo poteva girare al massimo due ore al giorno a con l’autoambulanza sempre pronta ad intervenire. Emerge il ritratto di un’artista che si è sempre battuto contro la retorica e i luoghi comini su Napoli e i napoletani e che, con la sua graffiante ironia, ha svecchiato il panorama cinematografico italiano. Tra i commenti più significativi quelli di Nino D’Angelo: “Era uno che piaceva a tutti, Non divideva la città”, di Fabio Fazio: “Era un comico che non era aggressivo, che non utilizzava l’eccesso” e di Francesca Neri, al suo fianco in “Pensavo che fosse amore e invece era un calesse”, che svela come Troisi aspirasse a non essere considerato un comico ma un attore e che sognava di essere apprezzato in America. Ma, a ben vedere, li momenti più toccanti del doc sono quelli nei quali compare Rosaria, sorella di Massimo; che lo ricorda, trattenendo la commozione.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno -7-2-2023

 

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi