Ignazio Senatore intervista Carlo Buccirosso: “Ho rifiutato 40 film ma presto ne dirigerò uno anch’io”

14 Novembre 2019 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista  Carlo Buccirosso: “Ho rifiutato 40 film ma presto ne dirigerò uno anch’io”
Ignazio Senatore Intervista...
0

Carlo Buccirosso è protagonista con Gianmarco Tognazzi e Christian De Sica del film di quest’ultimo “Sono solo fantasmi”. E proprio De Sica ha dichiarato che lavorare con lei era uno dei sogni della sua vita ed ha elogiato anche gli altri attori napoletani presenti nel film.

Come spiega, negli anni, questo fiorire di attori comici napoletani, da Vincenzo Salemme ad Alessandro Siani?

In verità non è che in questi ultimi anni ne ho visti di nuovi. Non ci sono, infatti, secondo me, giovani comici affacciarsi alla ribalta. Faccio una distinzione tra gli attori che interpretano un ruolo al cinema o a teatro e che fanno ridere, e chi fa la televisione, il cabaret o è un “one man show”. Non faccio nomi, ma credo ci sia un grande differenza tra questi due tipi di attori comici.

In questi anni ha collezionato diverse nomination ai David di Donatello; nel 2009 con “Il divo” di Paolo Sorrentino e nel 2018 con “Ammore e malavita” dei Manetti Bros, con il quale ha ottenuto anche una nomination ai Nastri d’Argento. E’ stato poi premiato con un David  come migliore attore nel 2015 con “Noi e la Giulia” diretto da Edoardo Leo. Come sceglie i ruoli da interpretare?

Il mio percorso teatrale è più libero, dal momento che, come capocomico, ho il privilegio di scrivere i testi delle mie commedie che, piuttosto che parlare di sciocchezze, raccontano il sociale con grande ironia e divertimento. I miei spettacoli hanno una scenografia importante e costosa e la mia compagnia è composta da dieci attori. Il nostro è un lavoro che non si può improvvisare.”

E il grande e il piccolo schermo?

Sono sempre stato un po’ schivo, non vado in televisione, nei talk show e aderisco a quei copioni cinematografici che sembrano sposare i toni delle mie commedie teatrali, che parlano di famiglie, genitori e figli. Ho finora interpretato trentacinque film, ma posso dichiarare di averne rifiutati almeno quaranta, dando così un calcio ad un mucchio di soldi. Le trame di quei film non mi convincevano. Ho accettato, invece, di fare un film con Sorrentino, con i Manetti, quello con Igort e questo con De Sica perché l’intreccio narrativo mi piaceva. Ho in mente di dirigere anch’io un film, ma non adesso.”

Articolo pubblicato su il Corriere del Mezzogiorno – 14-11-2019  

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi