Colette di Wash Westmoreland USA, G.B – 2018

28 Settembre 2019 | Di Ignazio Senatore

Parigi. 1893. Gabrielle Colette (Keira Knightley), sposa uno scrittore parigino noto come “Willy” (Dominic West) e dalla campagna è catapultata nei salotti parigini.

Colette inizia a scrivere dei romanzi la cui eroina é Claudine, una donna libera ed emancipata. Il furbo, perfido e astuto Willy, intuendo che la moglie ha della stoffa, li pubblica a suo nome e i romanzi ottengono, in un lampo, un successo travolgente…

Wash Westmoreland traspone sullo schermo il romanzo di Richard Glatzer e narra la lenta, ma inesorabile presa di coscienza della protagonista che, dopo aver subito le angherie del marito ed accettato di rimanere nell’ombra, si affranca, sul finale. La confezione è patinata ed il riscatto dell’anticonformista e ribelle scrittrice fin troppo sottotono e tardivo.

Il regista descrive Colette come una donna ambivalente che, da un lato, sfida le convenzioni sociali, vestendosi da uomo come l’amata Missy, calca i palcoscenici francesi mostrando il seno nudo o scambiando dei baci saffici ma, nel privato, come una donna debole e passiva, soggiogata completamente dal cinico, egoista e opportunista marito.

Recensione pubblicata su Segno Cinema n 219 Settembre – Ottobre

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