Colpo secco (Slap shot) di George Roy Hill – USA – 1977 – Durata: 120’

29 Settembre 2022 | Di Ignazio Senatore
Colpo secco (Slap shot)  di George Roy Hill – USA – 1977 – Durata: 120’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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La squadra di hockey dei Chiefs di Charlestown è nei bassifondi della classifica e non vince un incontro da un millennio. Il suo allenatore-giocatore è Reggie Dunlop (Paul Newman) non vuole arrendersi all’idea che i Chiefs saranno venduti a fine stagione ed inizia a rilasciare delle dichiarazioni ad hoc al cronista sportivo Jim Carr (Andrew Duncan), che lasciano intendere che nel futuro della squadra ci saranno delle grosse e piacevoli sorprese. La sua mossa ha effetto, i giocatori della squadra sembrano ringalluzziti e si gasano ancora maggiormente per l’ingaggio dei fratelli Hanson; Jeff (Jeff Carlson), Steve (Steve Carlson) e Jack  (David Hanson), tre giovani e simpatici omaccioni che, in barba a qualsiasi regolamento, pestano in campo gli avversari, scatenando il delirio degli spettatori sugli spalti. Reggie comprende che, per scongiurare la vendita dei Chiefs, non gli resta che fomentare ancora di più i suoi ragazzi affinchè giochino “sporco”, attirando così le simpatie degli sponsor, dei media e dei tifosi. La squadra vince una partita dietro l’altra ed arriva a giocarsi la finale…

George Roy Hill, regista di culto, con alle spalle campioni d’incassi come Butch Cassudy e La stangata,  dirige una commedia, dai toni farseschi, che punta ad ironizzare sulla grossolana violenza presente da sempre nello sport. Come spesso accade nei film del genere, nelle prime battute ci imbattiamo nella classica squadra formata da emeriti brocchi che, nel corso della vicenda, vincono una partita dietro l’altra, fino a conquistare l’agognata finale. Ma se nelle altre pellicole la vittoria è frutto di impegno, disciplina e forza di volontà, questa volta scaturisce solo da una massiccia dose di violenza gratuita, messa in campo, dai fratelli Hanson e dagli altri componenti dei Chiefs. Ogni partita, infatti, fin dalle prime battute, si trasforma in una vera e propria caccia all’uomo ed i giocatori dei Chiefs, piuttosto che preoccuparsi di lanciare con precisione il disco al compagno di squadra o scattare in velocità verso la porta, non fanno altro che picchiare di santa ragione l’avversario. Per rendere ancora più irreale la vicenda George Roy Hill mostra più volte lo speaker che, invece, di stigmatizzare il comportamento antisportivo dei giocatori dei Chiefs, esalta chi sferra un pugno in faccia o tira un cazzotto nello stomaco all’avversario di turno. Il linguaggio è naturalmente adeguato al comportamento dei protagonisti e fioccano espressioni colorite ed a doppi sensi, che non sfociano però mai nella volgarità. Sullo sfondo il vano tentativo di Herbie di riallacciare il rapporto con la moglie Francine (Jennifer Warren). Paul Newman impareggiabile, come al solito.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e sport” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il campione recita”, edito da Absolutely Free.

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