Edoardo De Angelis: “Se per Todaro essere italiano significava arricchirsi della diversità, anche io sono italiano.”

31 Agosto 2023 | Di Ignazio Senatore

“Questo film nasce dalla folgorazione per essermi imbattuto nel 2018 nella figura di Salvatore Todaro. La sua storia mi aveva appassionato che da lì è partita una lunga ricerca. La Marina Militare ha aperto l’archivio storico, ci ha fornito un supporto reale e ci ha permesso di visionare i film di Francesco De Robertis. Grazie alle sue opere, abbiamo potuto ricostruire l’interno del sommergibile e comprendere come funzionava.”

Così Edoardo De Angelis, regista di “Comandante”, film che ha  aperto la 80° Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia. Un riconoscimento di prestigio per il regista napoletano che, dopo i successi di “Mozzarella stories”, “Perez.”, “Indivisibili” e “Il vizio della speranza” rispolvera una delle pagine più gloriose della Marina Italiana.

Nell’ottobre del 1940, durante la Seconda Guerra Mondiale, nel corso della navigazione, il sommergibile Cappellini della Regia Marina, al comando del messinese Salvatore Todaro, interpretato da Pierfrancesco Favino, s’imbatte nel Kabalo, un mercantile belga che viaggia a luci spente e che apre, all’improvviso, il fuoco contro l’equipaggio italiano. Nel corso della battaglia il Kabalo affonda. Pur rischiando di mettere a repentaglio la propria vita e quella dell’equipaggio, Todaro decide di salvare la vite dei naufraghi. Come risposta al perché li abbia accolti nel sommergibile, in maniera netta e decisa, Todaro rispose: “Perché noi siamo italiani.”

Graffiante, ma illuminante, il commento di De Angelis in merito a questa affermazione di Todaro, divenuta ormai celebre. 

“Ho riflettuto molto su questa frase di Todaro e me lo chiedevo, perché sono napoletano. Per noi è diverso, Ce l’hanno detto che siamo italiani e l’abbiamo imparato. Per Todaro essere italiano significava portare duemila anni di civiltà sulle spalle e arricchirsi della diversità. Se italiano significa questo, anche io sono italiano.”

Un film, a detta del regista, narrato senza il ricorso a invenzioni narrative ma fedelissimo alla vicenda reale, che rispolvera un personaggio come Todaro, caduto, incredibilmente, nel dimenticatoio. Una figura complessa quella del comandante della Cappellini; cattolico ma spiritista, appassionato di filosofia orientale e militare convinto, capace però anche di disubbidire in autonomia e assumersi le proprie responsabilità per un gesto, non solo dettato dalla consapevolezza di appartenere all’umanità, ma anche e soprattutto per onorare la secolare legge del mare; ogni naufrago, sia anch’esso un nemico, va soccorso e messo in salvo. Sceneggiato dallo stesso regista con Sandro Veronesi, il film annovera, tra gli altri, nel cast, Massimiliano Rossi,  Johan Heldenbergh e con Silvia D’Amico. In sala dal 1 novembre. 

 

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi