Daniele e Maria, una storia d’amore di Ennio De Concini – Italia – 1973 – Durata 90’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Daniele (Peter Firth), figlio di un politico arrivista e senza scrupoli, è un diciottenne fragile e problematico che ama restare chiuso nella sua stanza al riparo dal clamore del mondo. La sua unica passione è la musica classica e il suo sogno è quello di diventare un famoso direttore d’orchestra. La cura con un psichiatra non sembra sortire effetto e il ragazzo lega solo con Maria (Junie Vetusto), la figlia sedicenne di Pina, la fidata cameriera. I due giovani si cercano, si amano e lei rimane incinta. Il patrigno della ragazza (Bruno Cirino) fiuta la possibilità di incastrare il ricco rampollo e l’onorevole, per non essergli da meno, licenzia su due piedi Pina e liquida lo psichiatra. La famiglia di Maria minaccia lo scandalo e chiede in cambio del silenzio un risarcimento di trenta milioni. L’onorevole tiene duro e alla fine ne sgancia otto a condizione che Maria sia allontanata e che trovi subito marito. In un lampo il patrigno combina un matrimonio e la ragazza, in abito da sposa, il giorno delle nozze si uccide. L’ultima scena mostra Daniele, sempre più regredito e lontano dalla realtà, chiuso nella sua stanza, che sogna di essere un grande direttore d’orchestra.

Film delicato che naufraga per la modestia dei dialoghi e per l’eccessivo contrasto tra la famiglia dell’onorevole che sguazza nel lusso e quella sottoproletaria di Maria che vive in una squallida baracca di periferia. I due adolescenti sono teneri, ma la tessitura narrativa è talmente esile da risultare trasparente.

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni.