Ignazio Senatore intervista Dante Ferretti: “Amo Napoli, città scenografica”

16 Maggio 2023 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista Dante Ferretti: “Amo Napoli, città scenografica”
Ignazio Senatore Intervista...
0

Amo Napoli, anche perché mi fermo spesso a Capri e mio suocero era napoletano. E’ una città che mi è vicina e tifo Napoli perché sono molto, molto amico di Aurelio De Laurentiis”.

Così il Maestro Dante Ferretti, scenografo, vincitore di tre premi Oscar per “The Aviator” (2005) e “Hugo Cabret “ (2012) di Martin Scorsese e per “Swenney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street” di Tim Burton (2008).

Napoli è una città scenografica perché è bella sia nella sua parte antica che moderna, aggiunge Ferretti, e poi, perché mi hanno detto che ha anche il mare”.

Spiritoso e vulcanico, il Maestro, nel corso dell’incontro con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti, nell’ambito delle attività dei Master Accademici di II livello in “Scenografia per il cinema” e “Costume per il cinema”, finanziato dalla Regione Campania, ha mostrato le immagini dei suoi bozzetti legati alle sue collaborazioni con i registi Pier Paolo Pasolini (“Decameron”, “Medea”, “Il fiore delle mille e una notte”), Federico Fellini (“Prova d’orchestra”, “Ginger e Fred”, “E la nave va”, Tim Burton ((Sweneey Todd”), Martin Scorsese (“L’età dell’innocenza”, “Kundun”, “Gangs of New York”, “The aviator”, “Silence”).

Una carriera, la sua costellata dalle collaborazioni con registi del calibro di Marco Bellocchio Ettore Scola, Elio Petri, Marco Ferreri, Brian De Palma, Neil Jordan e Jean-Jacques Annaud. A chi gli ricorda che ha collaborato anche a “Operazione San Gennaro” di Dino Risi (1966) e a “La pelle” di Liliana Cavani (1981), girati entrambi a Napoli, risponde:

Mi sono divertito tantissimo e li ho amati molto. In quei due film ho messo tutto me stesso, sia come assistente alla scenografia che come scenografo. In tutti quelli ai quali ho collaborato ho sempre messo tanto entusiasta perché adoro il mio lavoro. Sia quando lavoravo con Fellini, che amava molto lavorare negli Studi, che con gli altri registi e si girava di più dal vero, ho sempre proposto un intervento scenografico in base alla storia che veniva raccontata. Ai ragazzi che vogliono fare questo lavoro consiglio di trovare un regista con il quale muovere i primi passi. Ricordo, poi, con piacere di aver collaborato lo scorso anno per la realizzazione delle scene de “La traviata” al San Carlo, per la regia di Ferzan Ozpetek“.

L’incontro, moderato da Renato Lori, direttore dell’Accademia e David Miliozzi, autore del volume “Immaginare prima” sullo scenografo Premio Oscar, svolto nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti, assiepato da studenti e appassionati di cinema, si è concluso con un delizioso aneddoto raccontato dal Maestro: “E sapete? Ho lavorato per tanti anni con Federico Fellini e ho scoperto solo dopo che la casa che ho comprato apparteneva a Ernst Bernhard, lo psicoanalista di Fellini.”

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 16-5-2023

 

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi