Delicatessen di Jeunet e Caro – Francia- 1990

7 Novembre 2024 | Di Ignazio Senatore

In un imprecisato futuro il cibo è merce rara. In un isolato condominio gli inquilini, capeggiati da Clapet (Jean-Claude Dreyfus), un sanguinario e crudele macellaio, attirano, per poi divorarli, degli sconosciuti grazie a delle accattivanti inserzioni su un giornale: “Cercasi personale per la piccola manutenzione dell’immobile e riparazioni. Vitto e alloggio compreso”.

Louison (Dominique Pinon) è la nuova vittima predestinata. Animo artistico e sensibile (era un mimo che lavorava in coppia con un simpatico scimpanzé di nome Livingstone), inizia ad occuparsi della manutenzione del palazzo.

Conosce Julie (Marie-Laure Dougnac), la giovane figlia del macellaio, cieca come una talpa. Tra i due scocca l’amore. Julie, dopo aver tentato di far desistere il padre dai propositi sanguinari, grazie all’aiuto dei “trogloditi”, un gruppo di uomini-rana vegetariani che vive nei sotterranei/fogne della città, cerca di strappare l’amato dal suo triste destino. Riuscirà a salvare il tenero Louison?

Film stralunato, spruzzato d’umorismo nero che declina, in maniera ironica e surreale, il tema del cannibalismo, metafora dei rapporti umani ormai logori, corrosi e privi di ogni speranza.

I registi, sin dalle prime scene, avvolgono in un clima nebbioso il fatiscente condominio dove vive Clapet e gli altri condomini. Le crepe nelle pareti, l’acqua che trasuda dai soffitti, la povertà degli arredi amplificano ancor più il carattere spettrale della vicenda.

In un mondo dove sono banditi gli affetti (“In questo mondo non c’è posto per i sogni”, dichiara rabbuiato Clapet alla figlia), il macellaio può tranquillamente rivolgersi all’inquilino moroso e proporgli un infame patto: “Lei mi dà la nonna ed il conto è saldato!”

Nonostante il tema truculento dell’opera, Jeunet e Caro inseriscono nella pellicola delle scene divertenti, grottesche e altamente poetiche, come il duetto tra Julie che suona il violoncello, ed Alex la sega musicale.

La “delicatezza” a cui (paradossalmente) fa riferimento il titolo è l’unica alternativa possibile in questo mondo disumanizzato.

Non a caso i romantici Julie e Louison saranno gli unici che sopravviveranno all’inondazione (purificatrice) che si abbatterà sull’edificio.

Jeunet e Caro fanno un po’ il verso a Brazil di Terry Gillian, ad Orwell 1984 e agli altri film distopici dell’epoca. Caro compare in un cameo nella parte di uno dei trogloditi.

Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024

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