Giovanni Percolla (Lando Buzzanca), focoso avvocato catanese, come tutti i “veri” siciliani ha un debole per le gonnelle.
Quando atterra in città un aereo carico di svedesi, come i suoi fidati amici di ventura, si finge tassista, accompagna una turista in albergo e si concede l’ennesima avventura galante.
Sposa Ninetta (Katia Moguy), una ragazza sorniona ed emancipata, e con lei si trasferisce a Milano, per sfondare nella professione.
Sublimando la propria sessualità sbanca nel lavoro, ma quando gli capita l’occasione di mostrare a Wanda (Ewa Aulin) le sue doti d’amatore, fallisce miseramente. Per riacquistare la propria virilità decide di ritornare nella terra natale.
Il film ha una doppia anima: grottesca e dissacrante nella prima parte, statica e noiosa nella seconda.
Lattuada gioca sul sicuro quando s’affida alla classica e stereotipata descrizione del focoso maschio siciliano e non convince quando ci propone un incolore spaccato dell’arricchita borghesia industriale milanese.
Il regista s’affida al fortunato romanzo di Vitaliano Brancati, ma deve tutto alla straordinaria mimica facciale di Buzzanca, ai suoi mugugni e alle sue esplosive risate.
Per un approfondimento sulla filmografia di Lando Buzzanca si rimanda la volume Io, Lando Buzzanca. Conversando con Ignazio Senatore – Guidia Editore – 2017
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