Donnie Darko

14 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Donnie Darko
Senatore giornalista
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“Donnie darko”: un film fenomeno, simbolo del nascente disagio giovanile

Proiettato negli States nel 2001, esce oggi nelle sale “Donnie darko”, il film cult dell’anno. Come è noto, con il termine “cult”, si definisce, una pellicola di controtendenza che, dopo aver fatto flop al botteghino ed essere passata sotto silenzio da parte della critica ufficiale, rivive nuove e folgoranti stagioni, grazie al passaparola di alcuni fedelissimi fans. Generalmente per diventare oggetto di culto il film deve possedere in sé delle caratteristiche specifiche (deve essere confezionato da una produzione indipendente, fotografare un epoca e/o  anticipare un’altra, interpretare un nascente disagio giovanile, utilizzare linguaggi ed espressività artistiche rifiutati da un certo tipo di cultura dominante, mettere in scena incubi ed ossessioni di una certa generazione).

“Donnie darko”, opera dell’allora ventiseienne regista esordiente Richard Kelly, sembra racchiudere in sé tutte queste incredibili caratteristiche.

Come è noto la storia narra di un giovane psicotico (Jake Gyllenhall) che il 2 ottobre 1988 allucina Frank, un grande coniglio verde che gli preannuncia l’imminente fine del mondo. Il ragazzo si imbottisce di psicofarmaci ed in preda alle sue proiezioni deliranti, nel corso del film, esplode in atteggiamenti sempre più violenti ed antisociali, fino ad incendiare ed allagare abitazioni.

Il film sembra invaso da atmosfere sognanti, inquietanti, irreali ed intessuto da un linguaggio senza peli sulla lingua ed originale. Lo stile che lo attraversa può essere definito un mix di generi (dal dark, al fantasy, al thriller , all’horror) e sembra essersi ispirato alle ambientazioni alla David Lynch e John Carpenter ed arricchito con citazioni tratte da Stephen King e Philip K. Dick. Un ottimo cast di attori (tra cui spiccano Drew Barrymore, Patrick Swayze,Katharine Ross e Mary Mc Donnell) ed una sincopata colonna sonora fanno il resto.

Dopo il passaparola giovanile in rete e l’uscita in America del film in DVD, Donnie darko” esce nelle sale italiane, in un edizione arricchita di circa venti minuti e con qualche nuovo effetto visivo.

Ed è già la solita polemica. Gli immancabili benpensanti locali hanno (addirittura) collegato la visione del film con i recenti episodi di vandalismo messi in atto dai giovani “teppisti” della Scuola Parini a Milano. In coro, gruppi di genitori “illuminati” e i paladini dell’ordine e della disciplina sono insorti per bloccare l’uscita del film.

La solita stupida storia, insomma. Chi non ricorda gli stessi infantili ed ottusi clamori per l’uscita nelle sale di pellicole come  “L’esorcista”, “Arancia meccanica” e “Natural born killer”?

Seppure con le motivazioni più disparate e diverse tra loro, c’è sempre chi non resiste alla tentazione di bruciare in piazza pellicole e libri (“Faherenheit 451” docet) . Storia vecchia e poco originale insomma e che risale al vecchio Millennio.

Nel 1927, dopo la proiezione del film “London after midnight” , un uomo a Londra strangolò la fidanzata in un parco. In tribunale la sua difesa si basò sul fatto che l’uomo aveva visto il film ed era rimasto impressionato dal trucco del suo protagonista, Lou Chaney.

In tempi più recenti, dopo la visione del film “Psyco” un padre accusò Hitchcock di aver causato degli irreparabili danni psicologici alla figlia che, a suo dire, non era più in grado di insaponarsi sotto una doccia. La risposta del grande Maestro del brivido, fu (come al solito) tagliente e lapidaria: “Ed allora fatela lavare a secco”.

L’Articolo- Redazione napoletana del “L’Unità” – 26-11-2004

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