Il professor Torkal (Albert Dekker), biologo di fama mondiale, sta svolgendo da alcuni anni e in gran segreto, nel cuore della foresta amazzonica, una ricerca sulla miniaturizzazione, sfruttando le miniere di uranio di cui è ricca quella zona. Ma la vista lo sta abbandonando e lo scienziato non può più servirsi del microscopio. Per avere una conferma sui suoi studi invita il dottor Bulfinch, un eminente minerologo, il dottor Bill Stockton, un chimico, e una dottoressa (Janice Logan). Non appena giunti, l’illustre scienziato chiede agli ospiti di dare un’occhiata ai vetrini e dopo aver avuto conferma della validità dei suoi studi, comunica loro che devono ripartire immediatamente. I tre reagiscono con sconcerto e indignazione, ma Torkal è inamovibile. Il dottor Bulfinch s’impossessa allora dei suoi appunti e scopre che Torkal ha miniaturizzato il cavallo del suo fattore e una enorme quantità di gatti e galline. Lo scienziato intuisce che gli ospiti sono a conoscenza del suo segreto e con un abile mossa li introduce nella camera di miniaturizzazione (e) li rimpicciolisce e quando cercano di scappare uccide Bulfinch. Dopo una serie di epici scontri, il folle scienziato morirà precipitando in un pozzo e Stockton e la dottoressa riacquisteranno dopo qualche mese le loro normali dimensioni.
Capolavoro ineguagliato del cinema di fantascienza, diretto da Ernest B. Schoedsck, impreziosito da uno spettacolare e tremolante technicolor. Indimenticabili le scene di una gallina che becca il lillipuziano Bulfinch e quelle che mostrano i quattro, coperti solo da un microscopico fazzoletto, che si aggirano spaventati nel giardino di Torkel, trasformatosi ai loro occhi in un’intricata foresta. Da cineteca la loro strenua difesa dagli attacchi di un gatto famelico che sembra gigantesco.
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