Dream Lover di Alan J. Pakula – USA – 1985- Durata 104’

30 Aprile 2020 | Di Ignazio Senatore
Dream Lover  di Alan J. Pakula – USA – 1985- Durata 104’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

Kathy Gardner (Kristy McNichol), una giovane e promettente flautista, vince una borsa di studio e dopo aver piegato le resistenze di suo padre Ben (Paul Shenar), un uomo rigido e severo, va a vivere in un piccolo appartamentino a New York. Una notte uno sconosciuto irrompe in casa e lei, per legittima difesa, lo accoltella. Da quella notte, ogni qual volta s’addormenta rivede la scena dell’aggressione. Kathy si rivolge ad un Centro Studi sul Sonno dove è indirizzata da uno psichiatra ma lei rifiuta di consultarlo. Michael Hansen (Ben Masters) un ricercatore del Centro, intenerito dalla sua sofferenza, dopo averle monitorato con un apparecchio la sua attività cerebrale, le suggerisce una modalità per poter interrompere il sogno un attimo prima che si tramuti in incubo. Kathy esegue le sue istruzioni e sembra, finalmente liberata dalle proprie angosce. Ma gli incubi riaffiorano e Michael, dopo averle consigliato un’altra tecnica, mentre sta monitorando la sua attività elettrica cerebrale, le somministra un farmaco disinibente. Durante l’esperimento qualcosa non va per il verso giusto e non riesce ad iniettarle l’antidoto. Kathy, spaventata, fugge via ed è sul punto di suicidarsi ma Michael accorre in suo soccorso e la salva.

Pellicola incerta e farraginosa dotata di un intreccio narrativo alquanto modesto. Banditi psicoanalisti e psicofarmaci, Pakula inonda la vicenda con le prolisse spiegazioni scientifiche di Michael e con i suoi bizzarri suggerimenti per scacciare via gli incubi della protagonista. Per tutta la durata del film la giovane protagonista sembra un uccellino spaventato che s’affida completamente a Michael, seguendo alla lettera i suoi suggerimenti.  Michael veste i panni del ricercatore eroico e generoso che, seppure senza fondi per le sue ricerche e con un piccolo laboratorio collocato in uno scantinato del Centro, riesce, sul finale, a liberare (magicamente) Kathy dagli incubi. Per dare un po’ di sapore alla minestra, il regista inserisce qualche frammento onirico dove compare la madre di Kathy, morta anni prima in un incidente, dopo che il marito l’aveva sbattuta fuori di casa. Il finale dal sapore eroico non riscatta una trama che non affascina e non intriga.

 

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi