Negli studi “La Victorine” di Nizza, il regista Ferrand (François Truffaut) sta realizzando il film Vi presento Pamela.
Sul set la classica sarabanda di attori, fonici, tecnici delle luci, truccatori, costumisti che chiedono continuamente al regista cosa fare.
Sullo sfondo le vicende umane e personali dei componenti del cast; Julie Baker (Jacqueline Bisset), che interpreta Pamela, è reduce da un esaurimento nervoso e ha recentemente sposato lo psichiatra che l’aveva in cura.
L’attore che veste i panni di Alphonse (Jean-Pierre Léaud), una sorta di adolescente infantile e irrisolto, è fidanzato con Liliane (Dani); Séverine (Valentina Cortese), una luminosa carriera alle spalle, è fin troppo svagata e, quando è sul set, dimentica sistematicamente le battute.
Un serie di imprevisti rischiano di bloccare le riprese; Julie, dopo essere andata a letto con Alphonse, ha una crisi di nervi e vuole abbandonare il set; Liliane pianta Alphonse e fugge via con uno stuntman, Alexandre (Jean-Pierre Aumont), uno dei protagonisti muore in un incidente e…
Con questo capolavoro, ricco di citazioni cinematografiche, premiato con l’Oscar per il miglior film straniero, Truffaut, nei panni di se stesso, rende un commosso omaggio al cinema hollywoodiano (e non solo) e svela, nel corso del film, i mille trucchi che si usano per girare una scena.
Non a caso il titolo originale del film rimanda ad una tecnica utilizzata al cinema per simulare una ripresa notturna, girata di giorno.
Al grande regista parigino però, più che svelare gli espedienti utilizzati per le riprese di un film e giocare sul doppio piano della finzione e della realtà, interessa narrare le storie private, le emozioni, i dissidi, le incomprensioni e le riappacificazioni che scattano sul set mentre il film è in lavorazione e soprattutto descrivere gli attori e gli altri componenti della troupe, come delle creature fragili, piene di dubbi e incertezze e con una vita affettiva alle spalle, spesso deludente, inquieta e insoddisfacente.
Jean-Pierre Léaud insuperabile, Jacqueline Bisset e Valentina Cortese, a dir poco magiche. Dedicato alle sorelle Dorothy e Lillian Gish.
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
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