El Greco di Luciano Salce – Italia, Spagna, Francia – 1966 – Durata 96’

15 Aprile 2024 | Di Ignazio Senatore
El Greco di Luciano Salce – Italia, Spagna, Francia – 1966 – Durata 96’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Anno 1577. Toledo. Al pittore Domenico Theotokopoulos, detto ‘El Greco’ (Mel Ferrer), è affidato l’incarico di dipingere una pala d’altare.

Al Re Filippo II, che si reca in visita a Toledo, El Greco fa dono del dipinto L’adorazione del Nome di Gesù, aspramente criticato dal Grande Inquisitore, il cardinale Guevara (Mario Feliciani), che gli commissiona, però, poi il dipinto Il calvario di Gesù.

El Greco, scoperto a fare il filo a Jeronima de la Cuevas (Rosanna Schiaffino), figlia di un aristocratico, è sfidato a duello da Don Diego di Castiglia, promesso sposo della donna che, dopo averlo ferito più volte, gli risparmia la vita.

El Greco è accusato dall’Inquisizione di essere un negromante, arrestato e processato. Dopo aver cercato di controbattere le accuse infondate, è liberato. Jeronima, intanto, per non finire in sposa a Don Diego di Castiglia, si ritira in convento. Passano gli anni e il pittore è ricoverato in manicomio e…..

Salce (Il federale,  La voglia matta, Slalom, Il sindacalista, Fantozzi, Il secondo tragico Fantozzi, L’anatra all’arancia, Dove vai in vacanza?), una vita spesa come attore e regista di commedie salaci e sarcastiche, affronta per la prima volta un film storico e si avvale in sede di sceneggiatura dello stesso Franciosa e di Luigi Magni.

Girato prevalentemente in interni e, in gran parte nell’atelier del pittore,

Nella prima parte, sceglie il passo del kolossal, puntando sui costumi sfarzosi e sull’elegante ambientazione delle corti spagnole poi vira nel melodramma sentimentale con la zuccherosa love-story tra El Greco e Jeronima.

Messi da parte gli struggimenti amorosi, il film è pervaso dalle pesanti pressioni che la Chiesa e la Santa Inquisizione cercano di esercitare sulla creatività dell’artista, al punto che vorrebbero che lui, per glorificare Dio, non prendesse come modelli straccioni e mendicanti.

Nel finale il pittore, mentre è impegnato in manicomio, a fare il ritratto ad un ricoverato, riceve la visita del figlioletto, nato dalla sua relazione con Jeronima.

 

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