Ettore Giannini, il regista che inventò il musical

15 Novembre 2020 | Di Ignazio Senatore
Ettore Giannini, il regista che inventò il musical
Senatore giornalista
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E’ noto come regista originale  e visionario dirigendo, prima a teatro e poi al cinema, il primo grande musical italiano “Carosello napoletano”. Ettore Giannini, scomparso a metà novembre a Massa Lubrense, fu anche attore, tra i protagonisti, accanto a Ingrid Bergman del film “Europa 51” di Roberto Rossellini.

Doveva fare l’avvocato ma, dopo essersi laureato in Giuisprudenza, iniziò a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo come sceneggiatore radiofonico e fu autore di quei radiogrammi tanto in voga intorno alla metà degli anni Trenta. Dopo aver frequentato a Roma l’Accademia d’Arte Drammatica, affascinato dal mondo del teatro, iniziò a dirigere attori del calibro di Paolo Stoppa, Rina Morelli, Tino Carraro, Vittorio De Sica e allestì numerosi spettacoli di successo, tra i quali “La professione della signora Warren” di George Bernard Shaw, “Strano interludio” di Eugene O’ Neill, “Il voto” di Salvatore Di Giacomo e il mozartiano “Ratto del serraglio “ alla Scala di Milano, con Maria Callas e Salvatore Baccaloni.

Altra grande pasisone, il cinema, per cui curò i dialoghi di “Fra Diavolo” di Luigi Zampa e di “Addio giovinezza!” di Ferdinando Maria Poggioli e sceneggiò alcuni film, tra cui il celebre “Processo alla città” di Luigi Zampa (1952). Nato da un soggetto di Francesco Rosi e liberamente ispirato al processo Cuocolo, il film fu girato in esterni a Napoli e interpretato, tra gli altri, Dante Maggio, Tina Pica, Ugo D’Alessio, Silvana Pampanini e da Amedeo Nazzari nei panni dell’integerrimo giudice Spicacci che, partendo da un duplice delitto, scopre che i mandanti sono dei camorristi potenti e insospettabili. Nonostante le minacce subite, non si arrende e incastra i pericolosi mandanti.

Più che per i due film che diresse nel 43’ ne nel ’48 o per la sua partecipazione come attore nel film “Europa 51” di Roberto Rossellini, Giannini deve la sua fama a “Carosello napoletano”, film tratto dalla sua omonima opera teatrale del 1950, portata poi sullo schermo nel 1954 e premiato con il Prix International al Festival di Cannes. In questo originalissimo musical, un unicum nel panorama cinematografico italiano, il regista napoletano ripercorre a suon di musica trecento anni di storia della città natale e, in un tripudio di colori e balletti, lascia che dal carrettino di un cantastorie (Paolo Stoppa) si stacchino i fogli degli spartiti, così che lo spettatore possa godere delle più belle canzoni classiche napoletane: “Michelemmà”, “Fenesta ca lucive”, “Lu cardillo”, “Palummella”, “Santa Lucia”, “E spingole francesi”, “Addio mia bella Napoli”,  “Voce ‘e notte”, “Guapparia”, “Carmela”, “Chiove”. Il cast era composto dal fior fiore di attori napoletani: Sophia Loren, Tina Pica, Giacomo Rondinella, Vittorio Caprioli, Aldo Giuffrè, Dolores Palumbo, Achille Millo, Antonio Cifariello e vedeva l’attore russo Leonide Massine nei panni di Pulcinella.

Articolo pubblicato su il Correre del Mezzogiorno il 14.11 – 202o

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