Ignazio Senatore intervista Flo ovvero le “brave ragaze”

20 Settembre 2021 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista  Flo ovvero le “brave ragaze”
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Giovanissima, spigliata e piena di energie, spazia dal teatro d’avanguardia, alla world music al jazz. Ha collaborato, tra gli altri, con Stefano Bollani, Daniele Sepe, Paolo Fresu ed Enrico Rava.

Dove nasce il suo nome d’arte?

Mi chiamo Floriana Cangiano. Ho iniziato a cantare fin da bambina, ma non pensavo di diventare una musicista. Sono nata a Soccavo e ho studiato al Liceo Genovesi. Essendo una ragazza concreta e con tanta voglia di lavorare, stufa delle nozioni di storia e filosofia, mi sono iscritta ad Economia e Commercio della Federico II. La mia è una famiglia molto tradizionale e, certo, non mi ha spinto a intraprendere la carriera artistica. Un po’ per gioco, fui poi spinta a fare un provino per “C’era una volta scugnizzi” di Mario Mattone. Ricordo, eravamo tutti giovanissimi, ventenni, e tra noi c’era Sal Da Vinci che era più grande di noi. Fui presa e da quale momento qualcosa mi è scoppiato dentro e ho sentito che quella era la mia strada che mi ha spinto poi a diplomarmi in canto al Conservatorio di San Pietro a Maiella.”

 Come definirebbe il suo genere musicale?

Non so definirlo. Non credo si possa inquadrare nell’ambito della musica leggera. C’è chi ha parlato di “world music d’autore”. I componenti del mio quartetto sono tutti jazzisti e non da canzone pop. Durante i nostri concerti, infatti, amiamo l’improvvisazione.

Chi ascolta i suoi brani resta affascinato dai testi colti e raffinati e da un sound molto originale

Come cantautrice ho sempre cercato di affrontate dei temi,  da quello dell’occupazione a quello dell’amore  in maniera particolare. Sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Sono stata candidata al Premio Tenco ma, fino ad adesso, non ho mai vinto un premio davvero prestigioso. Ma di questo non ne faccio un problema, perché ho sempre scritto e cantato quello che mi piace, non ho mai rincorso il successo facile ma l’idea di proporre brani di qualità.”

Ma, seppur giovanissima, ha alle spalle anche diverse esperienze nel teatro d’avanguardia

Si, ho  recitato al Mercadante con Mimmo Borrelli, poi in uno spettacolo di Davide Iodice, che è andato a Spoleto, nel “Prometeo”, per la regia di Massimo Luconi, e in “Madame Pink” di Alfredo Arias che abbiamo portato anche a Parigi e, poi anche con Sarasole Notarbartolo. L’esperienza del teatro è sempre affascinante e ogni volta che mi chiamano a recitare, per me, è sempre una grande emozione.

Il suo primo disco del 2014, “D’amore e di altre cose irreversibili”. Ha inciso poi  due anni dopo “Il mese del rosario”, nel 2018 “La mentirosa” e nel 2020 “31Salvatutti”, accolti tutti favorevolmente da critica e pubblico. I suoi nuovi progetti?

Il 15 agosto é uscito il singolo “Fortunata”. Ma la vera sorpresa è il mio nuovo disco, dal titolo “Brave ragazze”, una raccolta di dieci brani, di cui alcuni sono rielaborazioni di tradizioni del Sud Italia (“Me voi pe te”, “Connola senza mamma”, “Ferma zitella”), ed altri delle traduzioni di brani provenienti dall’area mediterranea e latina (“Milonga con sauce”, “Gran Tirana”, “Maldigo del alto cielo”). In questo album ho raccolto testi che ho tradotto da Violetta Parra, dalla cubana La Lupe e da altre “brave ragazze”. tutte musiciste che amo e che mi hanno spinto a recuperare storie straordinarie che hanno ancora bisogno di essere raccontate. Le autrici e le protagoniste di queste canzoni sono donne come Gabriella Ferri, divise tra grandi successi e grandi solitudini, artiste che considero delle pietre miliari della nostra musica e della nostra cultura. Ho sempre pensato che le storie delle donne si estinguono con le loro vite. Hanno lo stoppino corto e la fiammella resiste solo per un po’ e si spegne al primo soffio di vento. “Brave ragazze” è come due mani giunte, che proteggono questa fiammella e l’aiutano a resistere al soffio del tempo. E’ un disco al quale sono molto affezionata, non solo per l’impegno profuso, ma perché sono sicura che sono delle melodie profonde, espressioni di un punto di vista femminile indomabile e coraggioso. Ospiti speciali del disco, tra gli altri. Paolo Angeli, che ha suonato in “Maddalena” e Peppe Servillo che ha duettato con me in ”Boccamara”.

Articolo pubblicato sulla Rivista Dodici – Settembre- Dicembre 2021

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