Fratelli d’Italia

14 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Fratelli d’Italia
Senatore giornalista
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Che il cinema italiano viva di sempre più nuova linfa lo testimoniano le uscite in sala di tre pellicole dirette da alcuni dei registi più cari al pubblico italiano. Il prossimo weekend sarà la volta de “Gli Amici del Bar Margherita” di Pupi Avati. Dopo il consenso di pubblico e di critica raccolto dal suo sofferto e malinconico “Il papà di Giovanna” all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, il regista bolognese cambia totalmente registro e lasciandosi cullare dal fascino della memoria e del “tempo perduto” ripercorre, in maniera ironica e goliardica, le tappe della propria giovinezza lasciando che l’esordiente Pier Paolo Zizzi vesta i panni di Taddeo, detto Coso, un adolescente desideroso di entrare a far parte del manipolo di “maschilisti” (interpretati da Diego Abatantuono, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè Fabio De Luigi e Gianni Cavina) che frequentano il bar Margherita. Un film corale che vede scorrere sullo schermo alcuni dei personaggi grotteschi, romantici, ingenui e sentimentali che popolavano la Bologna alla metà degli Anni Cinquanta. Il film, tratto dal romanzo autobiografico scritto dallo stesso regista, impreziosito dalle musiche di Lucio Dalla, s’avvale delle interpretazioni di Laura Chiatti, protagonista del recente “Il caso dell’infedele Klara” di Roberto Faenza e di Katia Ricciarelli.

Con il suo “Tutta Colpa di Giuda – Una Commedia con Musica”, in sala il 10 aprile, Davide Ferrario cerca di rinverdire i fasti del suo delicato e sognante “Dopo mezzanotte”. La pellicola vede come protagonista la magnetica e sensuale, Katia Smutniak, nei panni di Irene, una regista teatrale d’avanguardia che accetta di mettere in scena in carcere un dramma sulla Passione di Cristo con un gruppo di venti detenuti. Dopo mille intoppi, superate le resistenze di suor Bonaria (Luciana Littizzetto) tutto sembra filar liscio ma il progetto s’incaglia definitivamente su un punto; nessun detenuto vuol interpretare il ruolo di Giuda Iscariota, un personaggio che evoca in loro remoti fantasmi, antichi pregiudizi ed insormontabili resistenze. Grazie alla creatività di Irene, lo spettacolo, “rivisitato e corretto” verrà messo in scena con grande successo dagli stessi detenuti. Il 17 aprile sarà, infine, in sala l’attesissimo “Questione di cuore” di Francesca Archibugi, regista che ama lo stile pulito sobrio e misurato ma che, a furia di smussare e levigare, finisce per tenere troppo al bavaglio le emozioni. Il suo film, tratto liberamente dall’omonimo romanzo di Umberto Contarello, ricalca il clima di “Uno su due”, pellicola diretta nel 2006 da Eugenio Cappuccio e narra le vicende di un carrozziere di borgata (Antonio Albanese) e di uno scrittore (Kim Rossi Stuart), due pazienti post-infartuati, ricoverati nella stessa stanza di degenza. Come prevedibile, scatteranno tra loro amicizia e solidarietà, affetti e comprensioni. A completare il cast Paolo Villaggio, Micaela Ramazzotti e Francesca Inaudi.

 

Articolo pubblicato su “Epolis”- 31-3-2009

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