Messico. Frida Kahlo (Salma Hayek), giovane pittrice messicana, frequenta l’Accademia. Artista e maestro indiscusso è Diego Rivera (Alfred Molina), noto pittore e impenitente donnaiolo, sposato con Lupe (Valeria Golino).
Mentre è in un autobus, Frida è vittima di un grave incidente e riporta diverse fratture. Dopo essere stata bloccata a letto per mesi, riprende a camminare e a dipingere.
Rivera apprezza i suoi quadri, i due si frequentano, si amano, si sposano. Rivera introduce Frida nel mondo dell’arte ma non smette di correre dietro le sottane.
Lei, dopo aver sperato, invano, in un suo cambio di rotta, si getta ancor più a capofitto nella pittura e non disdegna delle avventure con Tina Modotti (Ashley Judd) e altre donne.
Rivera è invitato a New York dal miliardario Nelson Rockefeller (Edward Norton) che lo ha incaricato di affrescare una parete di un edificio di sua proprietà.
Frida lo segue e partecipa con lui a feste e ricevimenti. I tradimenti di Rivera non si contano, ma Frida gli restituisce pan per focaccia, finendo a letto con delle affascinanti fanciulle.
Quando Rivera termina la sua opera, il magnate americano scopre che ha dipinto il volto di Lenin e, pressato dall’opinione pubblica, chiede a Rivera di cancellarlo.
In nome della libertà artistica, Rivera si rifiuta e Rockefeller, senza pensarci due volte, distrugge l’affresco. Delusi e sconfortati, Frida e Rivera ritornano in Messico; lei è incinta, ma perde il bambino.
La sua salute va sempre peggiorando e, quando scopre che sua sorella Cristina (Mía Maestro) è diventata l’amante di Rivera, crolla psicologicamente, inizia a bere e si separa dal marito.
Leon Trotsky (Geoffrey Rush), scappato dalla Russia e la moglie sono ospitati a casa di Frida. Tra lei e l’anarchico russo nasce del tenero e quando la loro relazione è scoperta, Trotsky é costretto a trasferirsi in un’altra località e poco dopo verrà ucciso.
Frida vola a Parigi per l’allestimento di una sua mostra e quando ritorna in Messico, Rivera le chiede nuovamente di sposarlo. Sempre più costretta a letto, nonostante l’amputazione di una gamba, continua a dipingere e…
Nel descrivere una donna divenuta una delle icone più famose del Novecento e simbolo della libertà sessuale, Julie Taymor (Titus, The Tempest…) mette in campo una lottatrice che non si piega di fronte alle avversità.
Infatti, la regista statunitense non solo narra il dramma di una donna che non poté avere figli e che, a seguito del grave incidente di cui fu vittima da giovanissima, fu tormentata da una grave malattia invalidante ma, con una precisione quasi documentaristica, ripercorre la carriera artistica di Frida Khalo, svelando i suoi aspetti privati, non celando la sua bisessualità, né gli anticonformisti orientamenti politici e il suo fervente impegno politico al fianco dei comunisti.
La pellicola, tratta dal libro Frida A biography of Frida Khalo di Hayden Herrera, è colorata, arricchita da splendidi costumi, da una colonna sonora accattivante.
Da segnalare un omaggio al mitico film King Kong di Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack del 1933 e dei deliziosi filmati di animazione. Oscar alla colonna sonora firmata da Elliot Goldenthal e al trucco.
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