Gian Maria Volontè

14 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Gian Maria Volontè
Senatore giornalista
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“Lo sguardo ribelle dell’indimenticabile signor Volontè”

 

Anomalo e singolare è stato il destino di Gian Maria Volontè, attore simbolo del cinema d’impegno civile della cinematografia italiana. Dopo aver esordito sul grande schermo nel 1960 con “Sotto dieci bandiere” di Duilio Coletti, Volontè interpreta nel 1964 (con lo pseudonimo di John Wells) i panni del “cattivo” Ramon nel mitico “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone. Ed è subito il trionfo. E dopo “Per qualche dollaro in più” (1965), secondo atto della “trilogia del dollaro” e “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli (1966) Volontè, attore troppo duttile ed intelligente per lasciarsi ingabbiare in un ruolo standard e rimanere confinato nel cinema di genere, da vita ad una galleria di personaggi che resteranno impressi, per sempre, nella memoria dell’immaginario collettivo. Il 1967 è infatti il suo anno di svolta. Grazie ad Elio Petri che lo dirigerà in “A ciascuno il suo”, Volontè sprigionerà il talento interpretativo, vestendo i panni di un intellettuale di sinistra che cerca di indagare sui loschi affari della mafia in Sicilia. Lo stesso regista gli affiderà nel 1970 l’indimenticabile ruolo del capo della Squadra omicidi di Roma in “Indagine di un cittadino di ogni sospetto” (Vincitore dell’Oscar come migliore film straniero) successivamente quello dell’operaio frustato ne “La classe operaia va in paradiso” (1972) ed, infine, quello del notabile democristiano in “Todo modo” (1976).

Osannato dal pubblico e dalla critica Volontè, grazie all’incontro con Francesco Rosi, ci regalerà altre stupende prove attoriali in “Uomini contro” (1970) ne “Il caso Mattei”(1972), in “Lucky Luciano” (1973) ed in “Cronaca di una morte annunciata” (1987).

A coronare la sua splendida ed irrepetibile carriera le sue prove in “Sacco e Vanzetti” di Giuliano  Montaldo (1971) in “Sbatti il mostro in prima pagina” di Marco Bellocchio (1972) ne “Il sospetto” di Francesco Maselli (1975) ne “Il caso Moro” di Giuseppe Ferrara (1987) ed in “Una storia semplice” di Emidio Greco (1991).

Volontè, con i suoi capelli perennemente scompigliati, la sigaretta serrata tra le labbra, lo sguardo vigile ed attento, incarnò un tipo di recitazione intensa, istintiva e perfezionista, giocata sul filo di un imminente tracollo nervoso che non ha avuto eguali nel panorama internazionale.

In un’epoca dove primeggiavano i quattro “mostri” della commedia all’italiana (Gassman, Sordi, Manfredi e Tognazzi) e furoreggiavano “latin lover” belli come Marcello Mastroianni, Franco Nero e Giuliano Gemma, Gian Maria Volontè, attore duttile e dotato di uno straordinario rigore formale, riuscì a ritagliarsi uno spazio tutto suo, incarnando, alternativamente, sia la figura del “padrino” di turno (mafioso o politico) sia quello dell’intellettuale “impegnato” e di “sinistra” che non si piega di fronte ai ricatti e ai giochi del potere. A dieci anni dalla sua prematura scomparsa gli sarà dedicata dal 13 al 18 dicembre, una retrospettiva dal titolo “Lo sguardo ribelle”, promossa dalla Provincia di Napoli, organizzata da “Libera Scena Ensemble” e coordinata dal critico cinematografico Alberto Castellano. Oggi (alle ore 11.00) nella Sala Umberto verrà proiettato “Giordano Bruno” di Giuliano Montaldo (lo stesso film lo si potrà gustare domani, a Napoli, ed alla stessa ora nel Cinema “America Hall”). Oggi nella Sala Ferrari (Via Marino e Cotronei) verrà proiettata in serata (ore 20.00) la visione di “Cristo si è fermato ad Eboli” di Francesco Rosi. Nella Chiesa dell’Incoronata (Via Medina) si potranno rivedere, invece, il 15 (ore 20.30) “Porte aperte” di Gianni Amelio, il 18 (ore 18.00) “Ogro” di Gillo Pontecorvo ed alle ore 20.30 “Il tiranno Banderas” di Josè Luisd Garcia Sanchez. A completare la Retrospettiva il 17 alle ore 17.30 nella Biblioteca Comunale di Pomigliano d’Arco il film di Elio Petri “La classe operaia va in paradiso”. Al di là delle proiezioni di questi capolavori, l’omaggio a Volontè riserva anche un piccolo spazio “cult”. Il 16 nella Sala Ferrari (Via Cervantes 58-62) alle ore 18.30 vi sarà la proiezione del video curato da Ferruccio Marotti ed intitolato: “Volontè in televisione”. Tra gli ospiti della Retrospettiva Renato Carpentieri ed il regista Gillo Pontecorvo.

L’Articolo- Redazione napoletana del “L’Unità” – 14-12-2004

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