Giovane e bella (Jeune et jolie) di François Ozon – Francia- 2013

11 Dicembre 2024 | Di Ignazio Senatore

Isabelle (Marine Vacth), diciassettenne parigina, introversa e inquieta, vive con la madre, separata da anni dal marito, il patrigno e il fratellino.

Dopo aver perso in fretta la verginità in estate con un giovane e muscoloso tedesco, e aver ascoltato un programma televisivo sulle giovani studentesse che si prostituiscono, decide di diventare una escort.

Compra un altro cellulare, si spaccia per la ventenne Lea e va a letto in dei lussuosi hotel con uomini maturi per trecento euro l’ora.

Per sviare i sospetti della madre, esce di casa in jeans e maglietta, infila in un borsone vestiti, abiti eleganti e tacchi a spillo e prima di andare agli appuntamenti con i clienti, si cambia in una toilette del metro. 

Tra i più assidui, l’attempato Georges (Johan Leysen) che, colpito da un infarto, le muore tra le braccia.

Scattano le indagini e la polizia svela alla madre la doppia vita di Isabelle che, travolta dai sensi di colpa per la morte di Georges, cambia vita. Incontra qualche mese dopo un ragazzo della sua età, si fidanza, ma dopo un po’ lo pianta in asso. Delusa e spenta…

Ozon affronta, con coraggio e senza moralismi, lo spinoso fenomeno delle studentesse borghesi che si prostituiscono e lo scandisce in quattro stagioni, dall’estate alla primavera, lasciando che altrettante canzoni di Françoise Hardy facciano da sottofondo.

Il regista non giudica, né condanna ipocritamente la scelta di Isabelle, né la giustifica con la solita fragilità e spaesamento degli adolescenti travolti alla soglia della maturità da una crisi d’identità, né tantomeno lascia intendere che la sua discesa negli inferi sia legata a qualche trauma o allo scompaginamento del suo nucleo familiare.

Ozon non dona all’enigmatica e sensuale protagonista, nessun pentimento e, a differenza di quello che accade nella realtà, evita che, con il denaro ricavato dalle sue prestazioni, compri borse, scarpe ed altri oggetti firmati.

La sua scelta di prostituirsi non è legata ad un desiderio di trasgressione, né a qualche particolare tipo di perversione. Allo psicoterapeuta, con freddezza e distacco confida:

“Quello che mi piaceva era prendere gli appuntamenti, chattare su internet, parlare al telefono, immaginare cose e poi non sapere con chi sarei andato a letto. Era come un gioco. Mentre ero lì non sentivo quasi niente, ma quando ci ripensavo dopo a casa o a scuola, avevo voglia di rifarlo con un altro.” E successivamente, laconicamente, dichiara: “E’ stata un’esperienza come un’altra.”

In questo classico romanzo di formazione, il regista cita una poesia di Rimbaud (Non si può essere seri a diciassette anni) e depura le scene di sesso da ogni morbosità.

Nel cast Charlotte Rampling nei panni di Alice, vedova di Georges.

 

Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024

 

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi