Hemingway & Gellhorn di Philip Kaufman – USA – 2012 – Durata 154’

23 Maggio 2024 | Di Ignazio Senatore
Hemingway & Gellhorn  di Philip Kaufman – USA – 2012 – Durata 154’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Anno 1936. Lo scrittore Ernest Hemingway (Clive Owen), già noto in tutto il mondo per aver dato alle stampe Addio alle armi, incontra in un bar della Florida la giovane e bella Martha Gellhorn (Nicole Kidman), giornalista e corrispondente di guerra, appena tornata di Berlino ed autrice del volume La sofferenza che ho visto.

In Europa, intanto, Mussolini ed Hitler stanno inviando denaro e armi in appoggio al dittatore spagnolo Francisco Franco ed Ernest e Martha partono per la Spagna per essere al fianco dei civili e dei volontari che, giunti da gran parte dell’Europa, si battono in nome della libertà.

Lì incontrano il fotografo ungherese Robert Capa (Santiago Cabrera) ed Ernest,  assieme allo scrittore Dos Passos (David Strathairn) inizia a girare Terra di Spagna, un documentario sullo scoppio della guerra civile che, in origine, si avvaleva della voce fuori campo di Orson Welles.

I franchisti però sconfiggono i rivoluzionari ed Ernest, ritornato a casa, si scontra duramente con la moglie Pauline (Molly Parker) che, dopo mille difficoltà, gli concede il divorzio.

Martha ed Ermest si trasferiscono a Cuba e si sposano, ma lei è sempre più inquieta e parte per la Finlandia, come corrispondente, per seguire la guerra scoppiata tra gli scandinavi e i russi.

Guascone e attaccabrighe, Hemingway è tutto preso dal suo nuovo romanzo Per chi suona la campana, ma è trascinato da Martha in Cina, teatro di una sanguinosa guerra civile. Il loro matrimonio inizia a scricchiolare ed Ernest la tradisce con una bionda. Dopo quattro anni di matrimonio …

Kaufmann (L’insostenibile leggerezza dell’essere, Henry & June, Sol levante, Quills – La penna dello scandalo, La tela dell’assassino…) dirige un film prodotto dalla rete televisiva HBO, proiettato solo per il piccolo schermo, ed affronta il carismatico personaggio di Hemingway, limitandosi a narrare gli anni della sua esplosiva e tormentata relazione con Martha Gellhor.

Il film si apre (e si chiude) con la nota corrispondente di guerra, ormai anziana, che, con un flashback rievoca gli anni vissuti al fianco dello scrittore.

Kaufmann lo descrive come un narcisista alla costante ricerca di gratificazioni personali, perennemente attaccato alla bottiglia, e soprattutto, come un intellettuale eccentrico ed istrione, che si reca in Spagna ed in Cina come fosse un turista e non perché  interessato al dramma di quei popoli e mosso da una vera e propria coscienza politica.

Attento a non essere tacciato di comunismo, si spende poi per apparire un convinto patriota e, tra un romanzo e l’altro, (il regista lo mostra più volte mentre batte in piedi sui tasti della macchina da scrivere), vuoto dentro e privo d’aspirazioni, trascorre le giornate a pesca in compagnia degli amici o al bar tracannando whisky. 

Martha è descritta, invece, come una convinta “pasionaria” che, per tutto il film, empaticamente, vola nei paesi afflitti dalle guerre per narrare la sofferenza dei popoli oppressi.

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