Horla – Diario segreto di un pazzo (Diary of a madman) di Reginald Le Borg – USA – 1963 – Durata 96’

14 Settembre 2020 | Di Ignazio Senatore
Horla – Diario segreto di un pazzo (Diary of a madman) di Reginald Le Borg – USA – 1963 – Durata 96’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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La vita di una piccola cittadina è sconvolta da una serie di omicidi compiuti da Louis Girot (Harvey Stephens) un uomo tranquillo che, inspiegabilmente, colto da un raptus omicida, ha assassinato quattro persone. Prima di essere ghigliottinato chiede di parlare con Simon Cordier (Vincent Price) un magistrato integerrimo al quale confessa che un’ entità misteriosa si è impossessata di lui e l’ha costretto ad uccidere. Colto da uno strano bagliore agli occhi mentre gli sta parlando, si dirige verso il giudice, prova a strangolarlo e stramazza poi al suolo. Cordier è sconvolto ma quando ritorna a casa sente una voce che lo schernisce. La sua abitazione diventa improvvisamente teatro di strani fenomeni e lui stesso, turbato e preoccupato per il proprio stato di salute, consulta un’alienista che gli prescrive del riposo e gli suggerisce di riprendere la vecchia passione per la scultura. Cordier s’imbatte in Odette (Nancy Kovack) una donna affascinante e le chiede di posare come modella. Ben presto il giudice, affascinato dalla bellezza della donna, le fa una corte discreta e le voci che lo perseguitavano, magicamente scompaiono. Cordier chiede di sposarla ma lei è la moglie di Paul (Chris Warfield) un pittore squattrinato. Ambiziosa ed amante del lusso, Odette abbandona il marito e comunica al giudice di voler vivere al suo fianco. Ma la misteriosa entità si impossessa nuovamente della mente del giudice e lo spinge ad uccidere Odette ed a far ricadere la colpa su Paul. In un finale ricco di sorprese Cordier muore e Paul è scagionato.

In questo gotico di gran classe, il regista mette in scena Le Horla una novella di Guy de Maupassant e parte da un lungo flashback che si dipana dalla lettura del testamento che il giudice, il giorno prima della sua morte, ha lasciato ai suoi cari e nel quale racconta quanto è accaduto. Sin dalle prime battute, si intuisce che qualcosa di misterioso si è impossessato della mente di Girot. Lui stesso, nel corso del film, esclama: “Io sento questa voce come se ci fosse qualcuno accanto a me ed invece sono solo”. La pellicola è calamitata dalla magnetica presenza di Vincent Price che, magistralmente, mette in scena lo sconcerto di un uomo razionale che, con la propria forza di volontà, non riesce a sconfiggere quell’entità misteriosa che lo domina e che si è impossessato di lui. Sul finale si scopre che l’Horla perseguitava il giudice e lo aveva punito perché undici anni prima aveva causato il suicido della moglie. Le Borg pesca nel genere e per ammantare di mistero ed inquietudine l’atmosfera che circola nella pellicola mostra calamai che si rovesciano all’improvviso sulla scrivania, lo specchio che non riflette più l’immagine di Cordier e le foto della moglie del giudice che sbucano, magicamente, da un baule abbandonato.

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