I cavalloni di Paul Wendkos – USA – 1959 – Durata: 95’

28 Settembre 2022 | Di Ignazio Senatore
I cavalloni di Paul Wendkos – USA – 1959 – Durata: 95’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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La sedicenne Gidget (Sandra Dee) è in vacanza con i genitori a Malibu Beach. Mentre le sue amiche più sfrontate e trasgressive, sono a caccia dei fusti che popolano la spiaggia, lei, soprannominata “bruscolo”, è presa in giro dai muscolosi ragazzi che fanno capannello intorno a Kahuna (Cliff Robertson), un tipo eccentrico, senza fissa dimora, che  affitta le tavole di surf sulla spiaggia. Nel vedere volteggiare i ragazzi sulle onde, Gidget ne rimane entusiasta e prova ad imitarli. Moondoggie (James Darren), un ragazzo che frequenta la spiaggia, è tra quelli che la punzecchia maggiormente e finisce per attirare le sue simpatie. Dopo aver scoperto che è alle porte una festa sulla spiaggia dove si farà baldoria, Gidget, nella speranza di far breccia nel cuore di  Moondoggie, riesce a farsi invitare da Kahuna. Ma le sorprese non si faranno attendere.

Teen-movie che ruota intorno all’insipida Sandra Dee, stellina americana acqua e sapone degli anni Cinquanta. La trama è esile e, sin dalle prime battute assistiamo alla tenacia della ingenua protagonista che, divenuta la mascotte dei ragazzi della spiaggia, dopo aver noleggiato, quasi per gioco, una tavola per il surf (che lei chiama “ondaplano”), se ne innamora e prova (invano) ad imitare le acrobazie dei surfisti più agili ed esperti. A ben vedere, il surf è per Gidget solo una sorta di espediente, un cavallo di Troia per entrare a far parte di un mondo di “adulti”, fino ad allora, da lei considerato irraggiungibile. Seppur il regista Paul Wendkos tende a desessualizzare l’emancipazione della protagonista, appaiono evidenti gli ammiccamenti e gli impliciti riferimenti alla scoperta dell’altro sesso, e come in qualsiasi film di formazione che si rispetti, al termine della vicenda, la candida Gidget non sarà più la stessa di prima. Sandra Dee è ripresa mentre simula di ondeggiare sulla tavole da surf, con le (finte) onde ed il mare che si agitano sullo sfondo. Il film merita una citazione solo perché, per la prima volta sullo schermo, compaiono dei surfisti in azione.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e sport” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il campione recita”, edito da Absolutely Free.

 

 

 

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