I cinque sensi (The five senses) di Jeremy Podeswa– Canada – 2000- Durata 105’

15 Gennaio 2020 | Di Ignazio Senatore
I cinque sensi (The five senses) di Jeremy Podeswa– Canada – 2000- Durata 105’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Anna (Molly Parker) si reca da Ruth (Gabrielle Rose) per sottoporsi al solito massaggio in compagnia della figlia Amy Lee di tre anni.

Ruth, vedendo la piccola insofferente ed inquieta chiede a Rachel (Nadia Litz), la figlia sedicenne, di accompagnare la bambina a fare una passeggiata nel parco.

Mentre la piccola gioca felice, Rachel è, irresistibilmente, attratta da due giovani amanti che, dopo qualche effusione, si inoltrano in un luogo appartato.

Per poterli spiare meglio Rachel li segue e quando ritorna sui propri passi scopre che Amy è scomparsa. E mentre scattano, immediate, le ricerche della polizia s’intrecciano altre storie.

Non appena Richard (Philippe Volter) apprende che diventerà sordo, abbandona la professione di dentista e se va in giro per la città per memorizzare i suoni che non vuole dimenticare; Rona (Mary-Louise Parker) confeziona torte ben decorate ma insapori ed è sedotta dai gustosissimi piatti di Roberto (Marco Leonardi) un giovane spagnolo innamorato di lei; Robert (Daniel Maclvor) è un cameriere gay, dopo aver dato appuntamento a tutti i suoi ex amanti, li annusa per scoprire se hanno addosso il profumo dell’amore.

Sul finale la piccola Amy Lee è ritrovata sana e salva ed il sereno sembra risplendere nella piccola città.

Piccolo gioiellino del regista canadese di origine polacca che compone un film corale, sospeso e delicato come un soffio di vento.

Come suggerito dal titolo, i cinque sensi fungono da filo conduttore alle diverse storie e compongono degli episodi, distinti ma, mirabilmente, intrecciati l’uno all’altro.

La vicenda si svolge nell’arco dei tre giorni, durante i quali si sviluppano le indagini per il ritrovamento della bambina scomparsa e, pur saltellando da una storia all’altra, Podeswa mantiene coesa la narrazione, impreziosendola con dei dialoghi intimi e toccanti.

La pellicola è ricca di momenti di palpitante intensità e sullo schermo sfilano personaggi sconfitti e frustati, soli al mondo ed alla disperata ricerca della felicità.

Su tutti la giovane Rachel, incallita voyeur, sola e senza amici che, nelle prime battute del film, incontra nel parco un coetaneo, disperato quanto lei, che si eccita a spiare i giovani amanti e che ama vestirsi e truccarsi da donna.

Ispirato al volume A Natural History of the senses  di Diane Ackerman.

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